La mostra costituisce un’occasione unica per ripercorrere la storia degli ultimi tre concili dell’età moderna che hanno determinato nella storia della Chiesa radicali cambiamenti, sia sul fronte teologico - dottrinale, sia sul versante artistico, portando epocali ventate di innovazione.
La storia del Concilio di Trento (aperto nel 1545 da Paolo III), del Concilio Vaticano I (officiato da Pio IX nel 18699) e del Vaticano II (voluto da Giovanni XXXIII nel 1962) è ripercorsa attraverso la figura dei pontefici che li hanno indetti e officiati mettendone in risalto da un punto di vista pittorico i ritratti unitamente agli oggetti loro appartenuti, evidenziando così l’evoluzione della storia del gusto da un punto di vista sia artistico che liturgico e devozionale.
In occasione della canonizzazione di Papa Paolo VI, voluta da Papa Francesco, lo scorso 14 Ottobre 2018, si vuole sottolineare il legame indissolubile e il riavvicinamento tra la Chiesa e l’arte, fortemente voluti da Paolo VI nella Lettera agli Artisti pronunciata in occasione della chiusura del Concilio Vaticano II. L’Esposizione intende mettere in luce il legame di Papa Paolo VI con l’arte contemporanea, indagando quelle forme espressive che rendono il messaggio evangelico esplicitamente più vicino agli uomini e più comprensibile, mostrando però non soltanto il linguaggio iperrealista, caro alla Chiesa, ma anche il concettuale, l’astrattismo e altre forme d’arte che comunicano il sentire dell’artista che vive il proprio tempo e si accosta al sacro con il proprio vissuto.