La galleria Monica De Cardenas è lieta di presentare nella sede di Zuoz, a partire dal 29 luglio, una mostra personale di Markus Raetz, a dieci anni dalla precedente monografica che aveva inaugurato la sede.
La galleria di Zuoz è ospitata in una casa del XV secolo, riattata dall'architetto Hans-Jürg Ruch con l’intento di conservarne la struttura e le caratteristiche originarie: il risultato sono 400 mq inondati dalla luce primitiva e diretta dell’alta Engandina.
E’ sotto questa luce e questo sguardo che le opere di Markus Raetz, artista svizzero tra i più importanti al mondo (anche secondo un recente sondaggio proposto dalla rivista Le Matin Dimanche a 12 esperti di arte contemporanea) risaltano nello spazio.
In mostra una trentina di lavori, opere su carta e sculture, che riflettono sul linguaggio dell'arte in quanto percezione visiva con immagini essenziali e poetiche.
Le opere ripercorrono il percorso artistico di Raetz dagli anni Settanta ad oggi e quindi le tematiche che ne costituiscono il fil rouge; in primo luogo il costante interesse per il fenomeno della percezione, che egli esplora grazie ad una serie di soggetti ricorrenti come le parole, i paesaggi e le vedute o ancora le fisionomie e i volti. Grazie a un approccio al tempo stesso ludico e concettuale questi soggetti, in apparenza semplici e accessibili, rivelano nelle creazioni di Raetz la complessità della realtà che ci circonda. Ampio spazio è dedicato all’opera incisa, ambito prediletto dall’artista che negli anni ha esplorato le varie tecniche calcografiche alla ricerca di una sempre maggiore libertà creativa. Le sperimentazioni di Raetz sono accompagnate da una parallela ricerca in ambito plastico come testimoniano le numerose sculture da lui realizzate negli anni. Si tratta sovente di opere che si trasformano sotto lo sguardo dello spettatore, mutando aspetto e significato, a seconda del punto di vista scelto. Una parola può quindi trasformarsi nel suo esatto contrario o il profilo della pipa di Magritte trasformarsi in volute di fumo. Nelle opere di Raetz coesistono gli opposti e niente è come appare al primo sguardo. L’artista approfondendo il concetto di anamorfosi, invita ad addentrarsi nei fenomeni, comprenderli e scoprirli.
Markus Raetz vive e lavora a Berna. Dal 1966 ad oggi ha esposto in numerose gallerie e musei, tra gli altri al Kunsthaus di Zurigo (1975), allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), al New Museum di New York (1988), alla Serpentine Gallery di Londra (1993) e al Museum der Moderne di Salisburgo (2006); più recentemente nel 2011 alla Bibliothèque Nationale di Parigi e al MAMCO di Ginevra. Nel 2012 - 2013 il Kunstmuseum Basel ha presentato una grande retrospettiva di suoi disegni e nel 2016 il MASI di Lugano gli ha dedicato una mostra monografica di oltre 150 opere.
L’artista ha rappresentato la Svizzera, alla Biennale di Venezia nel 1988 e partecipato a Documenta a Kassel nel 1968, nel 1972 e nel 1982. Le sue opere si trovano nelle collezioni del MoMa di New York, della Tate Gallery di Londra, del Centre Pompidou di Parigi, del Museo d’Arte Moderna di Francoforte e dei maggiori musei svizzeri.