L'esposizione, allestita a La Porta di Milano, presenta 40 opere su ferro e carta, di cui 9 di grande dimensioni su cor-ten e una doppia installazione costituita da 24 carte appositamente pensate per lo spazio dell'aeroporto milanese.
L’iniziativa prosegue nelle Vip Lounge, nazionali e internazionali, con una trentina di opere a smalto su carta.
SEA presenta all’aeroporto di Milano Malpensa, dal 6 aprile al 6 ottobre 2017, la mostra Milano Fly Zone di Alessandro Busci (Milano, 1971), artista tra i più interessanti del panorama figurativo nazionale.
SEA ha un rapporto storico con l’arte, il cui più recente capitolo è iniziato sette anni fa con la costruzione de La Soglia Magica, un’opera d’arte che è diventata la Porta di Milano, il luogo d’eccellenza dove ospitare eventi espositivi che salutano i passeggeri in arrivo e in partenza dal Terminal 1. Di qui sono passati grandi maestri quali Fausto Melotti, Marino Marini, Gio Ponti, Giuseppe Pellizza da Volpedo, e autori appartenenti al panorama artistico contemporaneo, quali Helidon Xhixha, Carlo Bernardini e altri. Con Busci, la cui opera è fortemente collegata a Milano, si ribadisce e si sottolinea il legame dell’aeroporto con la città e le sue atmosfere. L’esposizione, curata da Angelo Crespi, organizzata in collaborazione con Imago art Gallery di Lugano, si articola in due momenti; nel primo, a La Porta di Milano, saranno presentate 8 grandi opere su acciaio cor-ten, una doppia installazione costituita da 24 carte, appositamente pensate per questo appuntamento. Inoltre, il percorso dell’artista continuerà nelle cinque Vip Lounge dell’aeroporto che saranno allestite con una trentina di opere a smalto su carta.
Alessandro Busci è un pittore di veduta. Negli anni recenti si è consolidata la sua cifra espressiva, grazie alla sua indagine sul contesto urbano, soprattutto metropolitano, con il suo insieme di costruzioni in divenire e di preesistenze architettoniche storiche e contemporanee. In questa occasione, Busci analizza gli aeroporti intesi come ambienti architettonici, erroneamente considerati ‘non-luoghi’, in verità spazi reali che raccolgono le storie minime di milioni di passanti e che conducono l’artista milanese e il fruitore delle sue opere a riflessioni mentali, visive ed emotive.
L’attesa del volo, come recita il titolo del saggio critico , non è solo quella del viaggiatore, utente privilegiato dell’aeroporto, quanto anche quella degli aerei che Busci ritrae nel momento di riposo tra un atterraggio e un decollo, e che assurgono a simbolo del desiderio umano di libertà.
Come scrive Angelo Crespi, “quelle di Alessandro Busci sono dunque pure illuminazioni, stati d’animo che rapprendono sul ferro, generati di quella sostanza che è il pensiero, messi in moto dalla disponibilità di queste architetture di farsi tempio laico. Anche le immagini degli aeroplani, levigatissimo connubio di tecnica e design, rappresi nell’attimo della sosta tra terra e cielo, tra notte e giorno, esprimono la stupore dell’umano che trascende se stesso”.
Alessandro Busci, pittore e architetto, nasce a Milano nel 1971. La sua ricerca pittorica si caratterizza per una costante sperimentazione di tecniche e supporti non convenzionali – smalti e acidi su acciaio, ferro, rame e alluminio – che indagano le potenzialità dello scambio fra le tradizioni iconografiche occidentali e orientali. Espone dal 1996 e sue personali sono state allestite a Milano, Roma, Brescia, Torino, Londra, Bordeaux, Madrid, Bilbao e San Francisco.
Dopo la laurea presso il Politecnico di Milano con una tesi in Storia dell’Arte curata da Flavio Caroli è invitato alla 36a edizione del Premio Suzzara. Dal 1997 collabora con l’Atelier Mendini, dove partecipa a vari progetti di architettura, decorazione e allestimento, tra cui la mostra itinerante di Telefono Azzurro e firma i Wall-art di diversi Swatch Store in Italia e all’estero.
Nel 1999 a Venezia, si aggiudica il primo premio del concorso La Fenice et des artistes. Nel 1999 viene presentato da Flavio Caroli nella personale Acqua sporca. Luce marrone. Luce. presso la Galleria Antonia Jannone cui segue nel 2002 Steel Life. Nel 2003 presenta a Londra una personale presso il London Spazio Poltrona Frau, mentre nel 2004 viene invitato alla XIV Esposizione Quadriennale d’Arte (Anteprima Torino) ed è tra i finalisti della V edizione del Premio Cairo Communication, in mostra presso il Palazzo della Permanente di Milano.
Nel 2007 Italian Factory organizza un doppio progetto espositivo, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Madrid e presso l’Istituto dei Ciechi di Milano e presenta nell’occasione una monografia, dedicata ai primi dieci anni di lavoro, edita da Skira; nello stesso anno The New Italian Art Scene progetto collettivo ospitato dal Taipei Fine Arts Museum a Taiwan e ancora la mostra Arte italiana 1968-2007. Pittura, ideata da Vittorio Sgarbi, a Palazzo Reale, Milano. Nel 2008 la sua personale “8 “alla Mark Wolfe Gallery di San Francisco. Nello stesso anno a Torino, in concomitanza con T2 Triennale d’Arte Contemporanea presenta Cor-Ten, un progetto espositivo che comprende 50 nuove opere di grande formato su ferro che raccontano gli spazi della città contemporanea; per l’occasione Electa presente la nuova monografia dell’artista; nel 2009 il progetto Cor-Ten prosegue alla First Gallery di Roma. Nel 2010 Cathay Pacific, in occasione del China Trade Award, presenta alla Triennale di Milano il volume Alessandro Busci, Airports. Dello stesso anno la doppia partecipazione alla Biennale di Venezia, nei padiglioni cubano e italiano. Segue nel 2011 la sua personale Milano-Napoli alla Galleria al Blu di Prussia di Napoli. Nel 2012 al Museo MAGA di Gallarate l'Antologica Omar Galliani-Alessandro Busci- Un passaggio di generazione- (centro di gravità permanente), mostra ideata e curata da Flavio Caroli e nel 2014, la personale In alto Milano, alla Triennale di Milano. Alessandro Busci vive e lavora a Milano.