Dopo Senza Parole (2013) P420 è felice di presentare Life Line, mostra personale dell’artista Irma Blank (Celle, 1934) appositamente realizzata per gli spazi della galleria.
Tedesca di nascita ma trasferitasi in Italia alla fine degli anni ‘50, Irma Blank vive e lavora a Milano. Eredita dalle avanguardie, e soprattutto dalle neo avanguardie di metà del secolo scorso, il bisogno di rapportare l’arte alla vita. Questo criterio di misurazione si palesa in Irma Blank dalla fine degli anni ’60 sotto forma di silenziosa dedizione ascetica, l’artista fa della scrittura un filo sul quale tramare e raccontare una lunga esperienza che risiede nel gesto.
Tutto il lavoro di Blank è attraversato da una dialettica tra scrittura e disegno, scrittura e pittura. Carta, tela, tavola, libro sono le superfici su cui si crea e si struttura il rapporto tra segno e tempo; inchiostro, china, penna a sfera, acquerello, olio e acrilico gli strumenti che Blank sceglie per creare il corpo dell’opera. Sebbene si serva sempre di modalità diverse, il riferimento alla scrittura e allo spazio del libro sono costanti nelle opere dell’artista, fin dalle prime serie di lavori. Una scrittura che si fa universale, che non si legge ma si guarda. La sua pittura si fa lettura, e la scrittura immagine. Un’architettura del non detto e dell’interstizio.
Protagonista della mostra è la serie dei Radical Writings (dai primi anni ’80 fino agli anni ’90) con cui Irma Blank rende ancora più astratto il suo segno rispetto ai cicli precedenti e più chiaro il rapporto che questo intrattiene con il tempo. I lunghi segni scritturali di colore (prima rosa-violetto, poi blu), dati a pennello sulla tela, sono lineari e uniformi. Dipinge, letteralmente, “tutto d’un fiato”, con assoluta concentrazione, senza incertezze. Scrivere è respirare, dipingere è respirare, lavorare è vivere. Ogni traccia, infatti, equivale alla lunghezza del respiro, da sinistra a destra, dall’inizio alla fine, dal pieno al vuoto. Un segno in piena tensione. All’inizio del segno il colore è più marcato e va via via alleggerendosi mano a mano che il segno procede, generando al centro del quadro una zona d’ombra, che rimanda allo spazio del libro. Qui scrittura e pittura si fondono nella continuità di un segno-tempo.
In mostra, oltre a una serie di lavori mai presentati al pubblico della serie Radical Writings, anche una selezione di lavori recenti totalmente inediti.
Ha esposto alla GAM di Bologna (1977), Documenta 6, Kassel (1977), XXXVIII Biennale di Venezia (1978), Westfälischer Kunstverein, Münster (1979), Fondation Nationale des Arts Graphiques et Plastiques, Parigi (1980), Bibliothèque Nationale de France, Parigi (1981, 1996), Bonner Kunstverein e Stadtische Galerie Regensburg (1981), Musée des Beaux Arts, Rouen (1982), Centre Pompidou, Parigi (1985, 2009, 2010 e 2013), Quadriennale, Roma (1986, 2005), Heidelberger Kunstverein (1990), PAC di Milano (1992), Folkwangmuseum, Essen (1992), MOMA, New York (1992), Museo della Fondazione Querini Stampalia, Venezia (1996), Kunstmuseum, Düsseldorf (1997), Museion, Bolzano (2002, 2009), Museo della Permanente, Milano (2002), Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2007), MART, Rovereto (2007), Palazzo Reale di Milano (2010), Mostyn Museum, Llandudno (2014), Kunsthalle, Wien (2014), Mambo, Bologna (2015), Kunsthaus, Hamburg (2016). Tra le mostre recenti ricordiamo inoltre: Concrete Islands, Kayne Griffin Corcoran, Los Angeles; VERSUS, La sfida dell'artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno, a cura di Andrea Bruciati, Daniele De Luigi, Serena Goldoni, Galleria Civica, Palazzo Santa Margherita, Modena; Hand-Schreiben, Ruine der Künste, Berlin, Waterfront, Palazzo Costanzi, Trieste; The Unarchivable, a cura di Marco Scotini, Frigoriferi Milanesi, Milano; Tutta l'Italia è silenziosa, a cura di Davide Ferri, Reale Accademia di Spagna, Roma; 1/1, BKV Brandenburgischer Kunstverein, Potsdam. Tra le mostre programmate per il 2017 ricordiamo le personali presso Alison Jacques di Londra, Gregor Podnar di Berlino e Museion di Bolzano e la partecipazione a Colori presso il Castello di Rivoli di Torino.