La Galleria Paola Colombari inaugura il 5 Aprile dalle h.18 alle h.22 in occasione della 56° edizione del Salone del Mobile di Milano e di Maroncelli Design District la mostra personale del noto designer brasiliano Sergio J. Matos dal titolo “Brasile Meticcio” curata da Paola Colombari in collaborazione con Neia Paz in via Maroncelli 13 (interno cortile) , presso la sede del gruppo Filmmaster che dal 1976 è leader di mercato nelle produzioni pubblicitarie.
La Gallerista Paola Colombari trend-setter dal 1981 nelle tendenze avanguardistiche dell’Art Design si dedica già da alcuni anni con passione al Design brasiliano e dopo avere realizzato la mostra “ Brasil Art Design” nel 2015 presenta per la prima volta in Italia la personale del designer Sergio J.Matos. Le opere in mostra raccontano le radici meticce di un mondo brasiliano nato nei secoli dalla diaspora dei diversi popoli che ne caratterizzano il linguaggio attraverso un forte apporto materico e tropicalista. La mostra “Brasile Meticcio” racconta un Brasile di dimensioni continentali ed anche multiculturale. Il designer Sergio J.Matos lo de nisce “un contenuto sociale che nasce nel miscuglio dei popoli e si sviluppa in diverse tonalità di pelle, raggruppamenti di idiomi, dialetti, conoscenze e usanze/costumi ancestrali.
Un Brasile Meticcio. Indigeni, europei e afro-discendenti strutturano la matrice di una nazione con caratteristiche uniche, provenienti della fusione dei riferimenti di identità. La “brasilidade” che af na i sensi, nutre il ventaglio di ispirazioni del design ed esalta la cultura come materia prima. Il fatto a mano è l’impronta in contrasto con la produzione di massa e valorizza i mestieri ereditati dagli dai costumi ancestrali. Ogni prodotto racconta la storia, recupera i ricordi e celebra i legami di appartenenza. Design con l’aura del meticcio. Unico.
In mostra tra le opere più signi cative troviamo la Poltrona Caçuá. Originariamente di vimini, “Caçuá” è la denominazione di una cesta grande e lunga, che va messa sul dorso degli animali da soma. Da questa cesta viene l’ispirazione per la poltrona che prende il suo nome, carica di storie, ripiena di identità brasiliana. La struttura in acciaio inox, e la trama in corda navale il colori diversi rivela l’estetica contemporanea segnata dalla confezione artigianale. In risalto la volumetria e l’intrecciarsi dei li che proiettano un disegno ipnotico. Oltre all’esotismo, il design riscatta/recupera il regionalismo che attraversa il tempo nelle strade rurali in nite del nord-est brasiliano. Gli stessi descritti nei paesaggi del romanziere Jorge Armado, dove gli animali da soma trasportano la produzione di cacao nei Caçua riempiti no all’orlo “dell’Oro Nero” dei baroni.
Il concetto della Poltrona Arreio dice Sergio J.Matos rappresenta “L’arte e i mestieri del costume impregnati di identità regionale. Le cinghie ideate per legare la sella al corpo del cavallo e vendute nel mercato di Campina Grande (Paraíba) risaltano come materia prima. La struttura in acciaio della poltrona è contornata da dieci cinghie di cuoio af bbiate, che originariamente appartengono al paesaggio del deserto “nordestino”, sul dorso della cultura impregnata di codici e simboli materiali e immateriali che accentuano lo stile di vita e il pro lo dei suoi personaggi. I riferimenti rustici, la forza e il design esotico, ci trasportano ai riferimenti del “Movimento Armorial “ dello scrittore Ariano Suassuna che negli anni‘70 ha proclamato il riscatto dell’arte erudita per forgiare un’identità culturale basata nelle tradizioni. Nella reinvenzione delle nalità il disegno della poltrona trasforma le imbragature nel punto di connessione tra passato e presente e protegge l’essenza di un repertorio di storie che galoppano con il sapere degli antenati.
In mostra osserviamo con interesse la sedia Bakairi. Il disegno gra co secolare incideva la maschera rettangolare del legno utilizzato dai popoli Bakairi nel rituale Yakuigâde. Le stesse linee di geometria esatta hanno ispirato la creazione della media che prende in prestito il nome dell’etnia indigena che abita ai margini del ume Paranatinga nel Mato Grosso. Il disegno mette in risalto il tracciato degli antenati e il vincolo con le tradizioni, i miti colmi di elementi naturali. La cultura dei Bakairi racconta l’origine del mondo, del giorno e della notte, del sole e della luna. Guarda nella celebrazione so sticata Yakuigâde la venerazione per gli spiriti protettori degli animali acquatici e degli uccelli uviali. I riti, sempre guidati dal capogruppo locale e dallo xamã per il piano spirituale. Contengono canti e preservano le pitture corporali, elaborato con “jenipapo” e “urucum”. Esaltano la pesca, la caccia, e il cibo. Il racconto impregna il design che modella con l’acciaio e la rilegatura artigianale la memoria che resiste al tempo.
La Poltrona Morototó rappresenta per Sergio J. Matos l’ispirazione che viene dalla ora. Flora che germina nella forma della poltrona Morototó, albero imponente della foresta amazzonica brasiliana. Dal disegno ellittico del seme è stata colta la traccia e riprodotta in una triade nella robusta struttura in acciaio. Traduce le connessioni dei frutti che pendono in grappoli dalle coppe che raschiano il cielo in un movimento delicato. La trama artigianale del rivestimento rivela il movimento ipnotico della corda navale, compone le texture, mette in risalto la volumetria e trattiene il caldo delle mani capaci di legare la poesia. Il design contemporaneo si rami ca in connessione con la natura, si lega con i miti della foresta e sublima il seme come simbolo di vita e materia prima che abbellisca e incoroni i rituali indigeni. Porta nella propria essenza la radice antica di “Brasilidade”.