La galleria Paci contemporary è lieta di annunciare “Unpublished Works”, Solo Show dedicato alla fotografa americana Sandy Skoglund, artista di fama mondiale e pioniera della Staged Photography.
La mostra presenterà in anteprima il ciclo di dodici lavori appartenente alla serie “Reflections in a Mobile Home”, attraverso il quale l’artista si focalizza sugli interni e i dettagli domestici della vita quotidiana di una casa mobile americana degli anni Settanta, dimostrando la sua formazione da autodidatta ed iniziando a sviluppare quell’interesse per la messa in opera di veri e propri set da cui trarre lo scatto fotografico che connoteranno le sue opere future. La mostra sarà anche l’occasione per ammirare, in anteprima mondiale, il lavoro dal titolo “The Grey Foxes”, originariamente esposto al Centre Pompidou di Parigi come parte integrante della mostra collettiva intitolata “L’Invention d’un Art”. L’installazione, invece, è tuttora parte della collezione permanente del Museo d’Arte di Denver.
Osservando le immagini che l’artista americana Sandy Skoglund ha realizzato dalla fine degli anni Settanta a oggi, si entra in un mondo meraviglioso e perturbante, dove incantamento e inquietudine, quotidianità e aspetti fiabeschi s’intrecciano insieme.
Definire le sue opere è un problema non da poco: sono sculture, oppure installazioni, o fotografie di installazioni e sculture? Quel che le sue immagini ci mostrano è tutto vero? Sicuramente sì, ma non nel senso comunemente inteso: si tratta piuttosto di una True Fiction. Niente viene infatti manipolato con il photoshop e tutto si mostra per quel che realmente è. E' lei in persona a creare, dettaglio dopo dettaglio, le sue scenografie.
Agli inizi degli anni Ottanta, Sandy Skoglund si è imposta all’attenzione internazionale creando opere che facevano proprie le forme più immediate della comunicazione e si proponevano di coinvolgere un pubblico più vasto rispetto a quello ristretto del sistema dell’arte, cui erano rivolte le opere dei movimenti artistici immediatamente precedenti.
“Spesso mi chiedono perchè non realizzo le mie immagini al computer: cambierebbe il significato. Sapere che ciò che guardiamo è esistito davvero, modifica la nostra percezione dell’immagine. Si pensi ai film si Hollywood: se sappiamo che lo sfondo è costruito al computer la nostra esperienza della scena cambia; un’immagine costruita elettronicamente viene percepita in modo diverso rispetto a un’immagine fotografata. Di per sè non sono contro i computer come strumento, ma, per quanto riguarda il mio lavoro, l’immagine allo specchio dell’installazione ha un valore determinante", dice l'artista parlando del suo lavoro.
Sandy Skoglund è un'artista riconosciuta a livello internazionale, e ha esposto nei più importanti musei di tutto il mondo.