Giovedì 14 maggio 2015 si inaugura la personale di Walter Trecchi dal titolo Naturae, in cui vengono presentate dodici opere realizzate appositamente. In occasione di Expo 2015, si vuole offrire uno spunto di riflessione sui moderni mutamenti delle metropoli. un'edilizia che trova nella verticalità nuove espressioni e nuove forme abitative.
Walter Trecchi ha da sempre concentrato la sua ricerca sulla città. Con il ciclo “Ex” (2002/2003) ha indagato le aree post industriali, mettendone in relazione i vuoti e gli spazi, la luce e le ombre, creando vedute prospettiche che richiamano l'astrattismo geometrico. Con la serie dei “Cantieri” (2004/2008) ha approfondito la tematica del cambiamento: nuove architetture temporanee fatte di ponteggi e impalcature si sostituiscono provvisoriamente all'edilizia mutandone l'aspetto e accentuano il concetto di cambiamento stesso, percorso che culmina con “Orizzonti temporanei” (2008/2010). Parallelamente “Città sospese” (2006/2009) e “Linee di fuga” (2008/2009) propongono una chiave di lettura dei nuovi skyline: le modifiche continue propongono nuovi punti di vista, nuove forme e nuovi contesti dell'edilizia urbana. L'uomo in questa ricerca non c'è, se non nel suo operato, ma sembra quasi vittima inconsapevole di quello che accade al suo habitat. In mostra gli spunti di riflessione saranno dettati invece dal rapporto tra l'architettura umana e quella naturale. Da una parte il parallelismo tra verticalità urbana e verticalità della natura, in particolare accostando visioni che accomunano l'altezza dei palazzi alla maestosità degli alberi; dall'altra il giardino verticale non viene più inteso come sviluppo longitudinale del verde, ma diventa parte integrante dell'edilizia, immaginando grattacieli radici e palazzi con rami. Una commistione che finisce in una nuova esigenza della ricerca artistica: ricostruire paesaggi interamente naturali, dove gli stessi alberi disegnano una nuova urbanistica e danno allo spettatore lo stesso vorticoso impatto edilizio.
Walter Trecchi è nato a Como nel 1964, vive e lavora a Torno.