Claudio Marini è protagonista, dal 5 Febbraio 2015, di un nuovo progetto per lo spazio Roomberg Project Space dal titolo Paesaggi Marini. A distanza di tredici anni dalla personale ‘L’Ottava Notte’ del 2002, torna ad esporre in Romberg uno degli artisti più visionari del panorama italiano.
... Galleggiano nel mare dell’opera lettere-isole, cascami tessili dagli andamenti vorticosi e imprevedibili, lacerti increspati di panneggi residuali, di bandiere lacerate, di sipari malridotti. Nel caos sofferente di esistenze disperse e frammentarie, sono le lettere-giocattolo ad indicare una possibile direzione, una traiettoria da mettere alla prova, un’eventuale via d’uscita.
Con una sorta di sintetica summa delle sue ricerche precedenti (dai cascami alle bandiere nere) Claudio Marini prende nuova energia dal gioco e dall’ironia, si diverte in senso etimologico, volgendo altrove quel senso di dramma e tragedia incombente che promanava dalle sue bandiere nere. Quelle lettere solitarie e disperse sono le matrici potenziali di un nuovo dialogo da cui si può ripartire per dare senso all’insensato, significato all’insignificante, un minimo d’ordine al caos infinito.
“Paesaggi Marini”, paesaggi interiori di Claudio Marini che però diventano anche spazi marini su cui tutto galleggia alla deriva, verso un altrove ipotetico. Ogni volta Claudio Marini affronta l’opera come un naufrago che cerca un nuovo approdo e forse tutte quelle lettere a cui aggrapparsi alla fine formerebbero per infinite volte una sola frase: Pittura come libertà’. - Gabriele Simongini