La prima personale di Domenico Fogliaro, si presenta come un percorso di continuo avvicinamento. Un’indagine sugli elementi, utilizzati nella ricerca della propria posizione nel tempo e nello spazio.
Orientarsi, letteralmente volgersi verso – oriente dal latino: orientem, dal verbo oriror che significa nascere, sorgere. La facciata dei templi antichi è sempre stata rivolta verso oriente. Era un modo per avvicinare l’uomo al mondo superiore, per consentire alla luce del sole, da sempre, simbolo del divino, di inondare gli ambienti sacri.
Il volgersi a oriente, verso il sole che sorge è un rimando al tempo ciclico, alla dottrina Eraclitea, in cui il divenire è generato dalla dialettica conflittuale tra gli opposti. Giorno e notte, passato e futuro, materia e spirito, gravità e ascesa rappresentano i termini della disputa.
Le opere in mostra contengono richiami alla tradizione alchemica e metafore antiche. In alchimia, l’oro, culmine delle operazioni di trasformazione della materia, è la sostanza più vicina alla perfezione per la sua intrinseca incorruttibilità.
Il simbolo del Risveglio.
Il Viaggiatore vaglia il proprio stato di avanzamento attraverso strumenti di misurazione, produce i cambiamenti necessari per evolvere e traccia così la rotta, lasciando che la propria bussola lo conduca a se stesso.
Domenico Fogliaro 1985, Cinquefrondi (RC). Vive e lavora a Milano.