Mentre Giulio Paolini dal 1960 opera esercizi di analitica intorno all’ “oggetto” pittura, tela, superficie, colore; dal 1958 Robert Ryman istituisce una via analitica del cosiddetto “Sistema Arte” a partire dal “colore” bianco, implicante supporto, stesure, materiali, gestualità, spatole, pennelli.
Oggi Monica Temporiti riflette l’esperienza pittorica del Minimalismo. L’unicità valoriale del colore è esperita in lei tramite la concretezza della stesura e la sua possibile fenomenologia. Anche questo passo sta sotto il segno dell’ “oggettivizzazione” dell’esperienza artistica, solo che la pittura di questa giovane artista è assunta nel suo elemento essenziale, di colore/luce, seppur decida di non lasciar cadere la tradizione disegnativa sintetica e geometrizzata - si pensi alla lezione del Neoplasticismo in Olanda che si diffuse poi in tutto il mondo.
La Minimal Art ebbe i suoi albori nel 1965 ma oggi assistiamo a una netta ripresa da parte di quegli artisti, anche emergenti, che trovano in questa modalità espressiva la propria cifra artistica.
Il termine “Minimalismo” fu coniato nel 1965 dal filosofo dell'arte inglese Richard Wollheim. Egli parla di "riduzione minimale", ma nel senso del contenuto artistico, a proposito di lavori, dove entrano in gioco oggetti al limite del reale e indistinguibili dalla realtà quotidiana, oppure forme e immagini con valenze anonime e impersonali. In questo processo si ebbe da un lato Duchamp con la sua lezione sui ready made e dall’altro Reinhardt grazie al riduzionismo e purismo pittorico.
Monica Temporiti è una giovane artista talentuosa che osserva queste lezioni del passato si vedano gli artisti epigoni di questa importante corrente artistica come: Donald Judd, Frank Stella, Sol LeWitt, Barnett Newman, lo stesso Giulio Paolini sopraccitato e molti altri artisti riscontrabili in Italia anche all’interno dell’Arte Povera teorizzata da Germano Celant, che da subito ha “strizzato l’occhio” al minimalismo internazionale. Temporiti artista reinterpreta dunque in chiave minimalista ma del tutto personale il proprio modo di percepire la realtà circostante ma consapevole di mantenere un gusto dedito ai delicati equilibri compositivi dei suoi lavori artistici.
Quanto percepisco in qualità di curatore della sua mostra milanese è una voluta asetticità, un voluto distacco dal mondo ma non per mancanza di sensibilità, anzi, tutt’altro: per una decisa azione di auto protezione.
Nonostante la scelta espressiva sia minimal, si percepisce chiaramente un’attenzione al particolare, all’accostamento del colore, all’incontro delle linee geometriche che denota un profondo senso estetico che oserei attribuire alla profonda femminilità - che si evince anche nel suo fare arte - di Monica Temporiti artista sensibile.
La Galleria d’Arte Statuto13 presenta in Brera a Milano, una mostra molto diversa dagli schemi del passato augurandosi che un’artista come Monica Temporiti possa essere apprezzata non solo da un pubblico di nicchia che già conosce questo stile artistico, ma che anche il grande pubblico possa dedicarvi la giusta attenzione.
Nata nel 1978 a Casorate Primo, in provincia di Pavia, Monica si appassiona all’arte fin da piccola. Frequenta l’istituto professionale statale Kandinsky di Milano, dove consegue il diploma di grafico pubblicitario nel 1997. In seguito, si specializza in grafica editoriale presso l’Istituto Bauer e, grazie a queste esperienze formative, ha la possibilità di lavorare, fino al 2009, presso l’azienda Skira, una delle più importanti case editrici storiche italiane.
Dal 2010 prosegue la sua attività come grafica freelance e product manager, collaborando con le più prestigiose gallerie d’arte di Milano. Affascinata dal mondo dell’arte contemporanea, è proprio in questo periodo che riprende in mano il pennello con una riscoperta creatività e un nuovo desiderio di sperimentare.
Nell’agosto 2014 partecipa presso la Galleria Emmidiarte di Cuneo alla quinta edizione del concorso “Arte Contemporanea Italiana, Sigismund Anno dell'incontro Europeo”. Prosegue la collaborazione con questo spazio esponendo in una collettiva aperta fino all’autunno 2014. A ottobre dello stesso anno, le sue opere sono presenti alla mostra “Contemporaneamente, giornata del contemporaneo”, presso Satura Art Gallery di Genova. Novembre 2014 esposte e partecipa all’asta dei nuovi emergenti presso la Galleria Poleschi di Milano.
I diversi eventi susseguiti in pochi mesi hanno dimostrato la voglia di dedicarsi sempre più all’espressione del suo io attraverso la pittura. Monica vive e lavora a Milano dove, tra i vari progetti, sta elaborando la creazione di un catalogo ragionato sulle sue opere.
Mostra curata da Massimiliano Bisazza.