In passato - in particolar modo nel periodo rinascimentale - ci si adoperava per creare una netta linea di demarcazione tra Arti Liberali e Arti Meccaniche. Col trascorrere dei secoli tale differenziazione così marcata non è più stata considerata. E’ difatti col nascere delle “Arts and Crafts” in Inghilterra, col Bauhaus in Germania, con le Arti Applicate in Italia, che queste disambiguazioni sono via via state cancellate per essere inserite in un unico concetto: l’Arte.
Direi che Nadia Fanelli ben si pone in quest’ambito dove “l’Art est pur l’Art”. L’Arte è un concetto ampio che racchiude ogni possibile forma espressiva e tecnica, purché giunga alle sue finalità: estetico - filosofiche, tecnico-artistiche, storiche, sociali.
I suoi lavori spaziano dalla pittura su tela alle ceramiche, vasi e piatti, dove ama cimentarsi nell’uso dell’oro - simbolo di purezza elegiaca - e della porcellana (ma non solo) come si trattasse di una magica alchimia onnicomprensiva.
La sua arte tende verso una risoluzione emotiva, visiva e quasi consolatoria; mai sconvolgente o provocatoria. Trionfa l’estetica, il concetto del bello non con intendimento superficiale ma come ricerca, come indagine e come elogio alla leggerezza in una società dove imperversano le brutture artistiche quanto quelle umane.
“Chiamo estetica trascendentale la scienza di tutti i princìpi a priori della sensibilità” (cit. Immanuel Kant in “Critica della ragion pura”)
Nadia Fanelli ambisce alla ricerca di un proprio equilibrio compositivo al quale si giunge solo grazie ad una libertà espressiva artistica “devota” (oserei dire..) alla conoscenza approfondita delle tecniche artistiche.
Decontestualizzando ciò che è figurativo e quanto può apparire astratto, in una palese mescolanza di stili, tecniche e colori ci guida per mano nel suo mondo pacificatorio e tranquillo.
La metafora, di cui le opere di Fanelli sono intrise, appare e scompare a piacimento dell’artista e ci ricorda lontani significati, talvolta ancestrali, altre volte personalizzati, ad hoc; per fare degli esempi: l’ape è simbolo di sapienza divina - aulico è il rimando a Dante citando le “anime beate”-; la Koi (carpa giapponese) è intesa come forza, la salamandra come coraggio rigenerativo e il ginko come fecondità.
Non ci resta, dunque, che entrare in questo mondo atipico, dolce e ricco di sensazionalismi sia tecnici sia cognitivi, restando in ascolto, attenti e consapevoli del piacevole viaggio onirico che si pone dinnanzi a noi.
Le creazioni essenzialmente originali, pezzi unici, molto raffinati, sofisticati e fatti esclusivamente a mano dove esalta l'oro, attraverso le tecniche più avanzate fanno emergere nell' artista un indiscusso talento.
Nadia Fanelli che nasce a Castel-Goffredo in provincia di Mantova ,viene riconosciuta come una delle tante eccellenze italiane esponendo con grande successo nella Art-Gallery di Londra. Ammmirata da un pubblico di collezionismo internazionale, nella tecnica mista con inserti di oro su porcellana e vetro,da risalto lo stile di sobrietà e una cura particolare nell'estetica,sfoderando al tempo stesso una minuziosa ricerca per trasmettere sensazioni ed emozioni di grande profondità dell' animo. Invitata in New Mexico in uno spazio tra i più quotati, Fanelli artista molto poliedrica e duttile,espone con quelle capacità naturali ed eleganti opere ad olio su tela dove manifesta un figurativo rappresentativo, ma al tempo stesso una arte contemporanea con quella spontaneità di amalgamare storia e moderno con una eloquenza di passaggi quasi immutevoli.
I colori studiati che ci ricordano la cultura italiana sono esaltati in particolare nei Tromp l' Oeil su tavola, su muro, accostati con equilibrio in perfetta armonia con l' ambiente, ci portano a vivere dentro l'opera con una maestria unica. L' abilità di Nadia Fanelli è l' esca che ci tende per catturarci alla visione della molteplicità dei sensi nascosta dietro ogni oggetto o contesto,è un invito a superare la splendente superficie che ci regala la sua arte, per cogliere e catturare il suono segreto che risalta dalla forma e dai colori di ogni cosa facendo vibrare ogni elemento con l' intensità della luce.
L' artista che denota un’ arcuata sensibilità con le opere funzionali ma che innalzano ad altezze esclusivamente estetiche, è questo un atteggiamento che sposa pienamente quel maturato processo che chiede alle cose a non cosa servano ma cosa in realtà siano; restituendoci la poesia e una bellezza fuori dal quotidiano. La sensibilità, appunto quel territorio particolarissimo in cui trovano ospitalità i sentimenti e le passioni, per i quali non c' è ragione temporale che ne misuri l' efficacia e il risultato:ma allora è passione,talento e sentimento che ancora l' operare di questa artista disciplinata, dove le procedure cui si ubbidisce sono quelle della scoperta incessante delle infinite possibilità espressive per giungere alla finalità dell' opera con pezzi solo ed esclusivamente originali.
Ma passione e sentimento sono anche i sigilli della sicura appartenenza del territorio dell' arte ed è qui in Statuto13, Milano, che approda in una mostra personale Nadia Fanelli con pezzi mai esposti prima e offrendo alla visone un percorso autentico dalle prime mostre. Non ha pretese nè di giudizio nè di affermazioni perentorie essendo un’ affascinante propositrice di nuove emozioni, ma di donare un lavoro specifico svolto con grande professionalità di studio, cura e ricerca.
Mostra curata da Massimiliano Bisazza e Carla Zucchi.