Vistamare è lieta di presentare Unearth desires, una mostra personale di Sara Enrico nella galleria di Milano.
La mostra include opere inedite della serie The jumpsuit theme (2017 – in corso) concepite appositamente per lo spazio. Questa serie di sculture, presentate alla 59esima Biennale di Venezia nel 2022, alle OGR a Torino nel 2023 e più recentemente al Castello di Rivoli per Ouverture 2024, sono una variazione sul tema (theme) di uno dei capi di abbigliamento simbolo del Novecento, la tuta (jumpsuit), che, dalla sua invenzione nel periodo Futurista, attraversa il secolo con molteplici connotati politici e sociali, fino alle più contemporanee tematiche sull’uguaglianza di genere.
“The jumpsuit theme è un ritratto collettivo e il corpo è un soggetto implicito. Ho immaginato le sue posture, gli snodi e le tensioni, applicandoli a un rudimentale abito in tessuto, utilizzato come cassaforma – contenitore. L’inerte cementizio, colato all’interno, ha generato la sensazione di una vitalità latente, assegnando forma e peso a quel che sarebbe un corpo che cerca appoggi, posizioni, si allunga o si ripiega nello spazio.”
Nel concepire l’allestimento, l’artista si è soffermata su un elemento architettonico che contraddistingue la sala centrale della galleria: il grande lucernario. Le forme poggiano direttamente sul pavimento, creando un panorama orizzontale e la sensazione di un palcoscenico per una potenziale coreografia. In un ritmo scandito da addensamenti e rarefazioni, l’artista sembra alludere ad un ambiente nel quale ogni presenza si adatta all’atmosfera mutevole della luce.
Concetti come drammaturgia, coreografia e messa in scena, ricorrono frequentemente nei discorsi dell’artista e in molti dei testi dedicati al suo lavoro, in relazione ad una scrittura dello spazio modulata sul corpo e sostanziata nella sua estensione e gestualità. Le sculture non soltanto registrano la traccia del gesto che le ha prodotte – sulle superfici sono impressi i tagli, le cuciture e le pieghe della matrice – ma a loro volta producono un nuovo gesto, sprigionando le forze vitali, quasi telluriche, contenute all’interno della materia, dando l’impressione di una seconda pelle, sensibile e ricettiva, in una relazione di reversibilità tra interno ed esterno, organico e sintetico.
Il titolo rimanda all’azione dello scoprire, del portare alla luce, “come un respiro che sfugge dal corpo, il desiderio si manifesta e prende vita nei dettagli e nelle tensioni delle forme scultoree”. Le superfici delle opere sollecitano un “erotismo della pelle” (citando Bernard Rudofsky) e una riflessione intorno alle politiche del corpo e dell’abito.
Il corpo dello spettatore si aggiunge ai corpi scultorei – distesi, orizzontali – instaurando un coinvolgimento intimo, diretto e in continua trasformazione. Nella interazione con lo spazio, il corpo individuale di ciascuna scultura si apre ad una dimensione collettiva.
L’interesse di Sara Enrico (1979, Biella, Italia) ruota attorno alle nozioni di superficie, di materialità e di corporeità. Combinando aspetti sartoriali e architettonici, le sue sculture esplorano stati transitori e interpretazioni liminali del corpo in relazione al gesto e allo spazio. Ha esposto in numerose istituzioni in Italia e all’estero, tra cui: OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino (2023); 59a Esposizione Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia (2022); Národní galerie Praha, Prague (2019); Mart di Trento e Rovereto (2019); OFF Biennale Cairo, Cairo (2018); PAV Parco Arte Vivente, Torino (2017); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014). È stata vincitrice nel 2021 della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT Italian Fellowship in Visual Arts presso l’American Academy in Rome e del New York Prize nel 2018.