Con Spellbound, il giovane artista Vladimir Kartashow, nato a Novosibirsk nel 1997, presenta dal 17 settembre al 20 ottobre alla Prometeo Gallery Isa Pisani a Milano con la sua ottava mostra, la dimensione inaccessibile della psiche umana attraverso una ricerca artistica che spazia tra Realismo e Simbolismo pittorico. Nei suoi lavori tutto è collegato, passato, presente e futuro, lui stesso descrive le sue opere come Un mondo senza frontiere. La sua biografia segna le tappe di una vita difficile ai confini del mondo, nell’estremità più lontana dell’Estremo Oriente russo.

Vladimir Kartashov è cresciuto nel nord della città. I suoi documenti di identità mostrano solo una parola per il suo indirizzo: Tundra. Suo padre era un marinaio e, lavorando nel commercio marittimo tra Giappone e Russia, vi portò la sua famiglia. I suoi genitori si separarono quando aveva 12 anni e Vladimir andò a vivere con la nonna materna in Siberia.

Era una discendente di gruppi etnici asiatici che abitavano questi territori molto prima dei russi. Era una sciamana e insegnò al nipote alcune delle sue conoscenze ancestrali, tra cui la lettura dei sogni. A soli 14 anni, Vladimir lascia la nonna per stabilirsi da solo a Novosibirsk, una grande città a poche centinaia di chilometri da casa. Vuole frequentare una scuola d'arte, ma senza un sostegno finanziario, deve pagare l'affitto con i soldi che guadagna online giocando a World of Warcraft.

Affitta una stanza in un appartamento kommunalka, un co-living ereditato dall'era sovietica, che condivide con un ex detenuto appena uscito dopo 30 anni di prigione. Vladimir non ha solo giocato su Internet, ci è cresciuto. Come gamer, ha guadagnato online per proseguire la sua formazione artistica, ma il web gli ha offerto l'accesso alla cultura globale che non esisteva nel luogo in cui è nato. Il web è stato anche il luogo in cui ha divorato la mitologia greca e le sue tragedie umane, riecheggiando la sensibilità mistica trasmessagli dalla nonna, qualcosa che si può trovare anche nel mondo dei giochi online. D'altra parte, grazie alla sua formazione a Novosibirsk, ha acquisito la padronanza tecnica della scuola d'arte russa.

Oggi, Vladimir trasmette la sua esperienza online nel mondo offline utilizzando le vecchie tecniche di pittura, ponendo il suo lavoro all'intersezione tra le sue origini e la cultura globale e digitale a cui appartiene.

Kartashov ha sviluppato uno stile personale complesso, nutrito da stratificazioni materiche e simboliche, che usa per approfondire temi universali come la vita, la morte, il tempo, la spiritualità ed esplorando la sfera emotiva dell’individuo in relazione alla dimensione più inaccessibile della psiche. Le sue opere, tra realismo e fantastico, che realizza utilizzando il medium pittorico, alternano introspezione e meraviglia.

Per il curatore Domenico de Chirico Figlio della convulsa e ultramoderna era digitale, il giovanissimo Vladimir Kartashov noto per il suo approccio sagace ed estroso all'arte contemporanea, frapponendosi tra la costellazione dilemmatica tipica della società odierna, l'eterogeneità ibrida della cultura contemporanea e la chimerica questione dei beni relazionali, esplora temi legati alla millenaria e sempre più complessa condizione umana. Combinando magistralmente una vivida sensibilità estetica con realismo, surrealismo, realismo magico, simbolismo, esistenzialismo e profonde riflessioni tematiche di matrice spirituale, Kartashov cerca dapprima di comprendere per poi plasmare la complessità delle emozioni più profonde e delle esperienze umane più dissimili senza, tuttavia, lasciare mai da parte la nevralgica questione del sé .

La pittura del giovane artista, vivace e materica, è applicata alternando tocchi leggeri a strati spessi, con una tecnica che offre profondità e senso tattile all'opera, esaltandone la sua fisicità e andando a conferire una dimensione quasi scultorea all’immagine.

Negli spazi della galleria milanese, in via Privata G. Ventura 6, esporrà tele di grande formato in cui scene voluttuose sono popolate da animali e personaggi fantastici dai volti celati, gli elementi vegetali riempiono con virtuosi decorativismi gli sfondi sovrapponendosi a simboli, emoticon, particolarissimi oggetti iperreali e codici scritti, arricchendo l’immagine finale al punto da farla quasi traboccare dalla superficie.

Con Spellbound, Kartashov trasporta lo spettatore in mondi alternativi, immaginari e profondamente simbolici. Secondo il curatore il risultato è un insieme di visioni enigmatiche e vigorose che generano la creazione di nuove eterotropie pittoriche - esattamente come quelle foucaultiane dei contro-spazi, tutti quei non-luoghi che funzionano come specchi critici della società, intesi come scenari di deviazione, contestazione o inversione delle norme sociali e culturali prevalenti - in cui convivono euritmicamente il sacro e il profano, il bello e il grottesco, il paradisiaco e l'infernale, l'apollineo e il dionisiaco o più concisamente il bene e il male.

Per Domenico de Chirico l’artista è particolarmente influenzato dall'iconografia, dalle tradizioni, dalla mitologia, dalle esperienze collettive, dalle dimensioni altre e dall'emisfero onirico, sviluppa uno stile personale stratificato. Per l'appunto, tutte le sue opere esplorano spesso lo stato emotivo in relazione alla psiche umana. Pertanto, i suoi dipinti, perfettamente in grado di trasmettere una gamma di emozioni complesse, oscillano dall'introspezione alla meraviglia e dal flusso di coscienza all'irriverenza più invereconda. L'arte di Vladimir Kartashov si distingue per la sua capacità di trasportare lo spettatore in mondi immaginari e profondamente simbolici, per mezzo di una combinazione vincente di realismo dettagliato e immaginazione surreale. Queste sue nuove opere pittoriche non sono altro che un viaggio sia visivo sia emotivo alla scoperta degli abissi più profondi dell'esperienza umana.

Quando la Russia invase l'Ucraina nel febbraio 2022, Vladimir era ancora soggetto al servizio militare. Doveva arruolarsi nell'esercito, altrimenti avrebbe potuto essere processato per diserzione. Abbandona rapidamente il Paese e si rifugia in Italia. Oggi, quello che sta attraversando Vladimir non è solo un dramma personale o nazionale, ma anche familiare. Suo padre, essendo un marinaio, ha avuto figli in molti luoghi. Così Vladimir, che condanna la guerra, ha un fratello che ha lasciato la Siberia, volontario per combattere in Ucraina, ma anche una sorella a Mariupol, in Ucraina, di cui Vladimir non ha più notizie da allora. L'Estremo Oriente russo e la Siberia emanano una forza potente, quasi magnetica, ma la mancanza di prospettive rende queste realtà pesanti e spesso soffocanti per le persone che vi abitano.

L'eccezionale energia vitale che trae dalla sua terra Vladimir si unisce al respiro della cultura contemporanea e digitale, così come alla speciale spiritualità presente in tutta la sua opera nella sua ricerca dell'Arcadia, l'utopia greca di una terra idilliaca in armonia con la natura. Se dalla tundra Vladimir è arrivato fino in Europa, le probabilità sono così basse, non è più una questione di caso.

È perché la sua arte, i suoi riferimenti culturali e i temi che evoca sono intrinsecamente universali.