Oleggio è un piccolo centro nei territori interni delle colline novaresi. Antico borgo di origini romane, si sviluppa parallelo al corso del fiume Ticino nella parte piemontese. Oleggio è un comune popoloso e florido, principalmente agricolo, dedito alla produzione di cereali e di vino. Nel centro del paese sorge il monumentale Palazzo Bellini, edificio in stile neoclassico che conserva notevoli decorazioni a stucco, eleganti bassorilievi, soffitti in legno, e dipinti realizzati tra il XVIII e il XIX secolo. Il Palazzo è ora tornato al suo originario splendore grazie a un accurato restauro commissionato dai collezionisti d’arte Laura e Luigi Giordano, che in questo spazio condivideranno con la città le opere della loro raccolta d’arte contemporanea.
SPA-Spazio Per Arte, è il nome di questo nuovo luogo di cultura, iniziativa coraggiosa e visionaria che permetterà di promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea in tutte le sue forme. Il recupero di questo edificio storico, oltre cinquecento metri quadri distribuiti su due piani (sotto la guida dell’architetto Lorenzo Bini – Studio Binocle) ha portato il palazzo a una nuova destinazione. Ad abitare le antiche sale di Palazzo Bellini saranno le opere d’arte della collezione Giordano, alcune delle quali esposte al pubblico per la prima volta.
La collezione è caratterizzata da una tessitura interessante di diversi generi artistici: dalla figurazione all’astrattismo, dal neoespressionismo all’arte concettuale. Si possono osservare sia opere pittoriche e scultoree, che fotografie, video e installazioni. La collezione comprende oltre 200 opere di diverse generazioni di artisti, da personalità storicizzate come Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, George Baselitz, Anselm Kiefer, William Kentridge, a cui si affiancano nomi di artisti del calibro di Roberto Cuoghi, Elmgreen&Dragset , ai più giovani Gina Folly, Anne Imhof, Diego Marcon, solo per citarne alcuni. Da oltre trent’anni, racconta Luigi Giordano con la moglie Laura, questa passione per l’arte contemporanea è stata ispirata grazie alla guida del noto gallerista Enzo Cannaviello.
La mostra inaugurale porta il titolo Bianco (a cura di Rischa Paterlini, già responsabile dell’archivio della collezione). Bianco è il colore dominante dell’intero percorso espositivo; è il colore che permette di osservare, senza distrazione, le bellezze del Palazzo; è il colore del latte, attività di rilievo dell’intera famiglia Giordano (produttori di latticini e formaggi). Wolfgang Laib, Mona Hatoum, Anne Imhof, Robin Rhode, Trisha Baga, Vanessa Beecroft, Anselm Kiefer, Diego Marcon sono alcuni degli artisti presenti nel percorso espositivo.
Una mostra che invita a ‘sentire con gli occhi’, sfruttando la versatilità del colore bianco, qui raccontato attraverso varie forme artistiche, per comunicare emozioni e idee. Alcuni artisti hanno utilizzato il bianco come simbolo di purezza, invitandoci a riflettere sull’essenza della vita. Altre opere offrono un’esperienza visiva e sensoriale evocando sensazioni contrastanti, quali durezza e delicatezza.
Bianco vuole essere una riflessione sulla natura effimera della vita, sulla purezza e sulla bellezza della semplicità. Una volta al mese (il terzo giovedì), SPA-Spazio Per Arte ospiterà un ‘Public Program’ di approfondimento sulla mostra dal titolo Artesofia, dedicato a filosofia, arte e letteratura.
In futuro il nuovo spazio culturale ospiterà mostre accompagnate da eventi, conferenze e momenti di approfondimento, nonché un programma di visite e laboratori per le scuole, al fine di stimolare le capacità di interpretazione e di pensiero critico. Favorire l’approccio interdisciplinare e la contaminazione dei saperi è una delle principali ‘mission’ del programma.
La fruizione dello spazio e delle mostre sarà sempre gratuita, organizzata per gruppi (su prenotazione), e si avvarrà di una guida dedicata. Potrà ospitare una mostra a tema, un evento musicale, la presentazione di un libro o una serie di conferenze, ma sarà sempre sotto forma di invito a conoscere meglio la realtà che viviamo allenando tutti i cinque sensi. Sovrastati dalle incombenze del quotidiano rischiamo di emozionarci e di ‘sentire’ sempre meno, non tanto con l’udito, ma con la nostra sensibilità interiore. SPA-Spazio Per Arte si propone quindi come un’occasione di una pausa, un momento di ‘cura’ dal troppo, dal frenetico. Uno spazio per capire che dietro ad ogni opera d’arte c’è sempre un significato profondo, che oltre alla parte visibile ce n’è sempre una invisibile che ci deve far riflettere.