Inaugura a Napoli, presso le Gallerie d’Italia, il progetto “Hug Me”, realizzato dall’artista Fabio Pietrantonio e curato da Stefano Sbarbaro.
Protagoniste di questo progetto le scuole del territorio napoletano di ogni ordine e grado, con le quali l’artista realizza attività laboratoriali sul ciclo vitale dell’albero, offrendo la sua personale interpretazione e facendo riflettere i ragazzi sul rapporto di simbiosi e di sintonia che è possibile instaurare con le forze primigenie che governano la natura.
Artista poliedrico ed eclettico, Fabio lavora e compone con gli elementi della natura e dal 2006, con il suo ciclo “Natural Love”, Oltre la vita, l’albero diventa l’assoluto protagonista delle sue opere, molte delle quali sono esposte nelle sale delle Gallerie d’Italia fino al 2 luglio.
Quando ti viene dato un pensiero nella tua testa questo pensiero diventa immagine e nel momento in cui fai una operazione di installazione questa immagine si trasforma in realtà. In questo progetto, gli alberi e la natura chiedono a noi di fare qualcosa. L’albero ha bisogno della nostra energia per espandersi, dobbiamo ritrovarci attraverso la natura. Noi discendiamo dalla natura e non viceversa.
(Fabio Pietrantonio)
Tutte le opere esposte sono spunti sugli effetti delle azioni umane sull’ambiente, un improbabile humus fatto di monete, vecchi tessuti e altri elementi di scarto diventano una possibile riflessione sulla contingenza. L’artista misura gli effetti delle azioni umane come conflitti, crisi e tensioni sociali attraverso l’impatto che hanno sulla natura, riproponendo tra i rami sostanze estranee che le radici hanno assunto indiscriminatamente. Le corde attaccate agli alberi rappresentano le energie che essi stessi sprigionano e sono alcuni degli elementi cari all’artista che evocano il suo periodo vissuto in Australia a contatto con i maestri aborigeni e gli sciamani.
Fortemente influenzato dal misticismo sciamanico, l’artista ha sviluppato nel tempo uno stile primitivo e simbolico allo stesso tempo. Da questa profondo rapporto di suggestione ne è nata una produzione nella quale si indaga l’originario legame che unisce l’uomo alla natura.
La Natura è per me il miglior antidoto all’alienazione dell’uomo nella società contemporanea, l’unica possibilità per vivere una vita non contaminata dal progresso e dall’industrializzazione. Il rapporto che c’è tra le mie opere e la natura è stretto come un nodo che non si riesce a sciogliere.
Gli stessi nodi si ritrovano poi nelle opere esposte, che alludono ai legami cosmici, sociali ed esistenziali che l’artista intende districare, auspicando un rinnovato equilibrio tra la natura e il suo figlio più consapevole. Un legame che evoca anche il ricordo della mamma di Fabio, Celeste, una figura molto importante nella sua vita che adesso l’artista identifica nell’albero e riconosce nel suo abbraccio simbolico.
Il progetto Hug Me presenta un soggetto ricorrente, una presenza totemica, la figura dell’artista sciamano che si rispecchia e si identifica nell’albero. Fabio Pietrantonio è un artista autentico che rivendica un ruolo sociale per sé e per la propria arte, una voce rara nel panorama artistico contemporaneo. Il suo messaggio è lontano dai territori dell’indifferenza, le sue opere ci impongono una presa di coscienza, ci insegnano a guardare con uno sguardo rinnovato e attento alla poesia della materia e all’armonia del creato.
(Stefano Sbarbaro, il curatore)