I siti archeologici di Pompei ed Ercolano sono famosi in tutto il mondo e rappresentano gli unici luoghi in grado di offrire una descrizione chiara di un centro abitato romano. Questo straordinario stato di conservazione è dovuto al modo in cui il sito è stato sepolto: tonnellate di ceneri, pomici e lapilli lo hanno coperto per oltre 6 metri, proteggendolo dal degrado causato dal tempo. Gli scavi hanno portato alla luce una città che è stata cristallizzata nel tempo, come in una fotografia, durante una lontana mattina del 79 d.C. quando il Vesuvio con la sua devastante eruzione ha trasportato fino ai nostri giorni uno stralcio di vita quotidiana risalente ad oltre duemila anni fa.
La maggior parte dei reperti ritrovati, tra cui affreschi, mosaici, statue e oggetti vari, sono conservati oggi presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Grazie ai ritrovamenti, abbiamo una migliore comprensione delle abitudini alimentari, dei costumi e delle tradizioni di quel momento storico.
Innumerevoli sono le costruzioni portate alla luce dei nostri tempi, alcune risaltano maggiormente all’occhio e alla memoria del visitatore, come l’Anfiteatro di Pompei che rappresenta una delle attrazioni turistiche più interessanti dell’antica città romana. Questa struttura, unica nel suo genere, è considerata uno dei più antichi anfiteatri al mondo, risalente al 70 a.C. e costruito da Gaio Quinzio Valgo e Marco Porci, l’arena dell’anfiteatro era utilizzata esclusivamente per spettacoli circensi e combattimenti tra gladiatori, per cui si decise di costruirlo nella zona sud-est di Pompei, in modo da non disturbare la vita quotidiana della città.
L’aspetto esterno dell’Anfiteatro di Pompei è dominato da una parte inferiore costituita da archi ciechi in pietra, sotto i quali i mercanti si posizionavano per vendere la loro mercanzia durante gli spettacoli, mentre l’ingresso avveniva attraverso una galleria che collegava quattro passaggi con l’interno dell’arena, ma solo due di essi davano accesso diretto. La circonferenza dell’anfiteatro è delimitata da un parapetto alto circa due metri, un tempo decorato con affreschi raffiguranti duelli tra gladiatori, purtroppo andati perduti nel corso del tempo.
Nonostante l’età la struttura si presenta ancora molto bene. Infatti, grazie alle riparazioni effettuate nel corso degli anni, l’anfiteatro è ancora in grado di ospitare i visitatori per spettacoli e rappresentazioni. La maggior parte dei turisti, tuttavia, preferisce visitare l’Anfiteatro di Pompei per ammirare la straordinaria opera di ingegneria e l’imponenza della struttura stessa.
All’interno si respira ancora l’aria delle antiche sfide tra gladiatori e fiere, ma è facile immaginare il clamore delle migliaia di spettatori che affollavano le gradinate durante gli spettacoli. Per questo motivo, la visita all’anfiteatro è sicuramente uno dei momenti clou di una visita a Pompei, una città ricca di tesori e di storia.
Il Foro Triangolare di Pompei rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e interessanti dell'intera città antica. Incastonato tra il mare e il sito archeologico, questo spazio aperto faceva parte di un'area molto vasta che comprendeva anche la zona dei teatri e dei templi, e costituiva il cuore pulsante della vita pubblica della città.
L'architettura del Foro è semplice ma elegante, e si compone di un porticato costituito da novanta colonne doriche. Questa struttura era utilizzata come centro politico, economico e religioso della città, e rappresentava il luogo ideale in cui svolgere dibattiti, manifestazioni e contrattazioni commerciali e qui si riunivano spesso i rappresentanti delle varie fazioni politiche per discutere e prendere decisioni importanti per il futuro della comunità.
Nel corso del tempo, il Foro Triangolare di Pompei ha subito numerosi interventi di restauro e ristrutturazione, ma la sua bellezza e la sua importanza sono rimaste invariate. Ancora oggi, questo luogo rappresenta un'attrazione turistica di grande fascino, che catalizza ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Tra le opere più importanti del parco archeologico si può certamente citare anche il celebre mosaico del Cave Canem, che raffigura un cane accucciato di fronte a un avviso in cui si dice di non entrare, ‘Cave Canem’ appunto, praticamente un avvertimento del tutto simile al nostro ‘Attenti al cane’. Questa opera è stata rinvenuta all'interno di una domus romana, sul pavimento d'ingresso della Casa del Poeta Tragico, e rappresenta una testimonianza unica della vita quotidiana dell'epoca e ci fa capire che forse non eravamo tanto diversi dai nostri antenati.
La città di Pompei, come molte altre città dell'antica Roma, rispettava la legge che imponeva la costruzione dei cimiteri all'esterno delle mura della città. In prossimità della porta d'ingresso della città antica, sorgono infatti le Necropoli di Pompei, un luogo di grande interesse storico e archeologico per il ritrovamento delle innumerevoli tombe appartenenti a periodi diversi e ceti sociali differenti.
Fino ad oggi, sono state esplorate sei differenti necropoli a Pompei, alcune di piccole dimensioni, altre invece di maggiori dimensioni e con un maggior numero di tombe. Tra queste, spiccano la Necropoli di Porta Ercolano, la Necropoli di Porta Nocera e la Necropoli del Fondo Pacifico.
La Necropoli di Porta Ercolano è la più grande delle necropoli di Pompei, ed è stata scoperta per la prima volta nel 1709. Qui si trovano numerose tombe dei personaggi di rilievo dell’epoca, alcune delle quali decorate con affreschi e decorazioni scultoree di grande bellezza.
La Necropoli di Porta Nocera, situata a nord-est della città, è stata scoperta nel 1913 e nasconde, girovagando per le svariate pietre tombali, splendide rappresentazioni di scene di vita quotidiana e di mitologia romana.
Questi luoghi rappresentano una fonte inestimabile di informazioni sulla vita quotidiana e sulle credenze religiose dell'antica città di Pompei e offrono una preziosa testimonianza della cultura e della società dell'epoca, non vi sono altri siti del genere in tutto il mondo, anche relativamente ad altre culture e periodi storici.
La stessa sorte nefasta è toccata anche alla città di Ercolano che si trova, come si trovava allora, a poca distanza dalla più famosa Pompei.
Il parco archeologico di Ercolano è un tesoro inestimabile della storia antica della regione campana. In questo sito sono presenti diverse testimonianze dell'antica comunità romana sepolta dal Vesuvio nell'eruzione del 79 d.C..
Un’ importante testimonianza dell'antica città di Ercolano è l'insula occidentale, un complesso di edifici pubblici e privati che si estende su una vasta area del parco. Tra gli edifici più importanti dell'insula occidentale si possono citare la Casa del Bel Cortile, la Casa dell'Atrio Corinzio e la Casa del Tramezzo di Legno, tutte dotate di affreschi e decorazioni e la Villa dei Papiri, conosciuta anche con il nome di Villa dei Pisoni, così chiamata poiché al suo interno conservava una biblioteca con oltre milleottocento papiri.
Infine, non si può non menzionare il complesso termale del parco archeologico di Ercolano, una struttura imponente dotata di piscine, bagni caldi e freddi e saune, che rappresenta una testimonianza unica dell'importanza che i bagni pubblici avevano nella vita quotidiana dell'epoca romana.
Il parco archeologico di Pompei ed Ercolano, con le sue opere e i suoi siti, rappresenta un patrimonio inestimabile della storia antica della regione campana. Esplorare questo sito significa immergersi in un mondo lontano, ma allo stesso tempo affascinante e ricco di fascino.
Una visita è sicuramente alla portata di tutti ed è un arricchimento per ciascun viaggiatore.