La Galleria Punto sull'arte ospita, per la prima volta a Varese, la mostra personale dell’artista di risonanza e prestigio internazionali Ciro Palumbo. Per l’occasione saranno presentate una serie di ventisette opere pittoriche inedite insieme a una scultura – pezzi rappresentativi dell’ultima ricerca artistica e tutti creati appositamente per il progetto varesino.
Artista visionario, caratterizzato da una pittura ancorata nella tradizione e tuttavia di respiro squisitamente contemporaneo, Palumbo porta a Varese un ciclo che si pone come sintesi del suo percorso degli ultimi anni. Il mito, il sacro, il gioco, gli omaggi alle cupe suggestioni di Böcklin, alla Metafisica dechirichiana, all’immaginario onirico di Dalí e alla realtà surreale di Magritte si intrecciano sempre più strettamente, nel lavoro di questo ultimo anno, a un’evoluzione personale fatta di sperimentazioni sul gesto pittorico e sulle scelte cromatiche. La pittura levigata e composta che lo caratterizza, infatti, è andata sempre più contaminandosi nel tempo con il gesto, l’incompiuto, la colatura, in un’armonia perfetta tra dettaglio ed espressione, mentre il colore si è affrancato dall’originale omogeneità per accendersi in tinte piene e squillanti di sapore decisamente pop.
Il tema della mostra, quello dei Paesaggi improbabili, dà a Ciro Palumbo il pretesto per un viaggio dentro gli spazi della mente, in quelli che sono, in realtà, i nostri paesaggi interiori. Ecco allora il silenzio di una scogliera bianca, abbacinante, inviolabile come un pensiero rimosso. Ecco l’assenza raccontata da una sedia vuota, assenza la cui unica speranza di riscatto è la finestra stellata che si apre nel muro alle sue spalle. Ecco il passaggio, la trasformazione, sorvegliata da animali fantastici persi in ambienti che si aprono uno nell’altro come scatole cinesi. Ed ecco le stanze chiuse del rimpianto, illuminate appena da una piccola finestra, dove i ricordi si stagliano fluttuanti come oggetti perduti: il tendone di un circo, un’isola, una barca errante. La scultura – che sarà un pezzo unico in ceramica ma che prevede anche una tiratura limitata in resina – ci restituisce in tre dimensioni uno dei temi cari all’artista: l’isola rocciosa, che in questo caso porta sopra di sé alcuni degli oggetti-simbolo del suo lavoro come il tempio, la casa e le stelle.
Ciro Palumbo Nasce a Zurigo (CH) nel 1965. La sua formazione di grafico pubblicitario lo porta a esercitare per anni la professione di Art Director in Agenzie pubblicitarie di Torino. È durante questo percorso che scopre e amplia le sue capacità visive e compositive. Successivamente, l’esperienza in una moderna bottega d’arte e la conoscenza di alcuni Maestri contemporanei, lo conducono ad approfondire la tecnica della pittura a olio con velatura. Inizia la sua attività espositiva nel 1994. Ha al proprio attivo un centinaio di mostre personali in gallerie private e spazi pubblici in tutta Italia. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Nel 2011 ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia, padiglione Piemonte. Tra le esposizioni internazionali sono da segnalare la presenza all’Artexpo di New York, al Context Art Miami, le mostre personali a Providence (USA) e a Bellinzona (Svizzera). Alcune sue opere sono presenti all’interno delle collezioni della Fondazione Credito Bergamasco, presso la Galleria d’Arte Moderna G. Sciortino di Monreale (PA), al Museo MACIST di Biella, al Palazzo della Cultura e al MACS di Catania. Hanno scritto della sua produzione artistica Angelo Crespi, Alberto Agazzani, Flaminio Gualdoni, Alessandra Redaelli, Aldo Nove, Ivan Quaroni, Luca Nannipieri, Luca Cantore D’Amore, Roberto Capitanio, Marcello Panascìa, Angelo Mistrangelo, Tommaso Paloscia, Alessandra Frosini, Alberto D’Atanasio, Stefania Bison, Francesca Bogliolo, Paolo Levi, Vittorio Sgarbi, Luca Cantore D’Amore, Massimiliano Sabbion. Le sue opere sono pubblicate in importanti annuari e riviste di settore. Vive e lavora a Torino.