La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia presenta la collettiva “Dream team. 9 artisti a confronto”, con opere selezionate di Mirko Baricchi, Josè Demetrio, Luca Freschi, Fosco Grisendi, Giorgio Laveri, Giulia Maglionico, Luca Moscariello, Rudy Pulcinelli e Fabio Taramasco.
"Siamo certi – spiega Federico Bonioni – di voler ripartire con gli artisti della Galleria, la nostra squadra del cuore, che in questi lunghi mesi è stata lasciata purtroppo in panchina. Come per le gallerie d’arte, anche per gli artisti il 2020 è stato un anno difficile. Riteniamo quindi che sia necessario fare squadra e lavorare insieme alla realizzazione di nuovi progetti. L’attività della Galleria Bonioni Arte presenta due anime: da un lato l’approfondimento dedicato ai maestri della storia dell’arte, che segue principalmente mio padre Ivano, dall’altra le generazioni più giovani e gli autori mid-career, di cui mi occupo principalmente io, che in questo momento hanno bisogno del nostro supporto. D’altra parte, se non si valorizzano gli artisti del presente, per l’arte non c’è futuro".
Mirko Baricchi nasce alla Spezia nel 1970, vive tra La Spezia e Vicenza. Linguaggio d’elezione: pittura. Tra le mostre principali: "Selva", Galleria Cardelli & Fontana, Sarzana (SP), 2018, testo di Daniele Capra; "Derive", a cura di Daniele Capra, CAMeC, La Spezia, 2017; "Germogli. e di stelle", Cardelli & Fontana, Sarzana (SP), 2012, testo di Elena Forin. Per "Dream team" espone due opere storiche di grandi dimensioni in cui emergono alcuni degli elementi simbolici, come il Pinocchio, che hanno caratterizzato la sua precedente produzione. Uno sguardo filosofico, il suo, rivolto alla natura e al paesaggio. E non solo.
Josè Demetrio nasce a Dajabon, nella Repubblica Dominicana, nel 1971, vive tra Reggio Emilia e Santo Domingo. Linguaggio d’elezione: pittura e installazione. Tra le mostre principali: "Home. #weareallinfinite" con Francesca Marchisio, a cura di Federico Bonioni, Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2020; "Transiti", a cura di Raffaella A. Caruso, Galleria Carla Spagnuolo, Palazzo Lascaris, Torino, 2019; "Untitled", Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2009, testi di Gabriele Tosi. Per "Dream team" espone una grande opera del 2009 in cui la forma semplice della casa veicola il colore nello spazio. Una ricerca che si fonda su riflessioni personali e sociali, dal tema dell’abitare alle migrazioni, fino al complesso sistema di rapporti che intercorre tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.
Luca Freschi nasce a Forlimpopoli (FC) nel 1982, vive a Meldola (FC). Linguaggio d’elezione: scultura ceramica. Tra le mostre principali: "Asàratos òikos", a cura di Alberto Zanchetta, MAC di Lissone, 2020; "VI Biennale del Mosaico Contemporaneo", a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini, Museo Nazionale di Ravenna, 2019; "Gyeonggi International Ceramic Biennale", a cura di Irene Biolchini, Corea, 2017. Per "Dream team" espone una selezione di opere recenti tratte dal ciclo delle "Vanitas", riflessioni sul tempo e sul suo inesorabile scorrere, e dei "Pavimenti d'Ombre", avanzi di banchetti disseminati in un disordine apparente, portatori di antichi scenari della cultura musiva greca attualizzata in modalità Pop. Alterità della figura umana, memoria personale e collettiva, tecnica del calco.
Fosco Grisendi nasce a Parma nel 1976, vive a Montecavolo (RE). Linguaggio d’elezione: pittura. Tra le mostre principali: "Confidence", a cura di Niccolò Bonechi, Spazio Cose Belle, Fusignano (RA), 2018; "Sidewalks", a cura di Alessandro Gazzotti e Chiara Serri, Musei Civici, Reggio Emilia, 2017; "Stand your ground", a cura di Chiara Serri, Officina delle Arti, Reggio Emilia, 2015. Per "Dream team" espone due dipinti di grandi dimensioni della serie dei "Rebus". Sono le prime opere nelle quali l'artista utilizza i colori fluorescenti che caratterizzano attualmente la sua ricerca. Linee nette, pittura definita ed uniforme.
Giorgio Laveri nasce a Savona, vive tra Savona, Buenos Aires e Santiago de Chile. Linguaggi d’elezione: scultura ceramica e regia. Tra le mostre principali: "#Hashtag", progetto itinerante a cura di David Melis, Museo Civico di Buenos Aires (Argentina), Galerie ArtMetrò di Vence (Francia), Galleria Vintage di Borgio Verezzi (SV), Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia, Galleria Balestrini di Albisola (SV), 2020-2021; "Laveri Fair Play", omaggio a Giorgio Laveri per il trentennale dell'Ente Fiera di Padova, a cura della Galleria Rossovermiglio con testi di David Melis, 2019; "Scrivere in tempo di guerra", a cura di Cristiano Tomassi con testi critici di Antonio Evangelista e Luigi d'Agostino, Civico Museo Historiale di Cassino (FR), 2017. Per "Dream team" espone una selezione di opere ceramiche appartenenti alle serie “Truka”, “Una tira l’altra” e “Gustavo”. Gigantismo e decontestualizzazione dell'oggetto quotidiano. Personale preferenza all’uso della ceramica con riferimenti legati alla cinematografia.
Giulia Maglionico nasce a Firenze nel 1977, vive a Reggio Emilia. Linguaggi d’elezione: pittura e grafica. Tra le mostre principali: "#Youtoo", con Hackatao e Paolo De Cuarto, a cura di Francesca Baboni, Ex Farmacia Comunale - Futura Art Gallery, Pietrasanta (LU), 2019; "All you can eat!", bi-personale con Francesco De Molfetta, a cura di Francesca Baboni, Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2018; "The most beloved", a cura di Adriano Conte e Marcello Conte, Galleria Il Castello, Milano, 2017. Per "Dream team" espone l’opera “Titty Twister feat. Ghizzardi”, omaggio alla filmografia pulp di Quentin Tarantino nel film “Dal Tramonto all’alba” e alle donne iconiche del pittore naïf Pietro Ghizzardi. «Riportandoci con piglio ironico alle atmosfere del film splatter e al suo celebre locale Titty Twister – spiega Francesca Baboni – Giulia Maglionico riprende l’insegna luminosa nella quale campeggia una prorompente pin-up, sostituendola con una donna vampiro ghizzardiana, che digrigna i denti con un’aggressività sensuale e lasciva. Creando questa sorta di fusione tra rimando cinematografico e artistico, l’artista completa il suo sardonico gioco ironizzando sulle scritte al neon con una metafora sullo spietato mondo dell’arte.
Luca Moscariello nasce a San Giovanni in Persiceto (BO) nel 1980, vive a Sala Bolognese (BO). Linguaggio d’elezione: pittura. Tra le mostre principali: "Pittori fantastici nella valle del Po", a cura di Camillo Langone, PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara, 2020; "Minime dinamiche di mimetizzazione", a cura di Alberto Zanchetta, MAC, Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB), 2019; "X Biennale d’Arte Giovani", a cura di Simona Gavioli e Gianfranco Ferlisi, MAM - Museo d’Arte Modena dell’Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN), 2018. Per "Dream team" espone una selezione di opere a tecnica mista su tavola, realizzate nel 2014-15, in cui il colore è investigato nella sua purezza più assoluta ed è accostato meticolosamente per risaltarne la brillantezza specifica. Colore, composizione e poetica. Linee rette, riquadri, triangoli, pois, piante e sfere.
Rudy Pulcinelli nasce nel 1970 a Prato, dove vive e lavora. Linguaggio d’elezione: scultura. Tra le mostre principali: "Due culture e lo spazio", a cura di Qiu Yi e Ye Dongwei, Qingdao Sculpture Art Museum, Cina, 2020; "Bìos", a cura di Ilaria Magni, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2018; "No border", a cura di Giorgio Bonomi, Lara &Rino Costa Arte Contemporanea, Valenza, Alessandria, 2017. Per "Dream team" espone due opere della serie "Passaggi", sculture a parete di grandi dimensioni in ferro verniciato, e "Fuori dallo schema", scultura a tutto tondo in acciaio corten. Sette alfabeti, volumi, pieni, vuoti e materia.
Fabio Taramasco nasce nel 1980 a Savona, dove vive e lavora. Linguaggio d’elezione: scultura ceramica. Tra le mostre principali: "Analogie latenti", Galleria Melesi, Lecco, 2020; "TRUE BLU, storie di mare", a cura di Claudia Diaspro, Galata Museo del Mare, Genova, 2019; "Arteam Cup", V edizione, a cura di Matteo Galbiati e Livia Savorelli, Villa Nobel, Sanremo (IM), 2019. Per "Dream team" espone una serie di "Formelle" di recente produzione che riportano figure e oggetti che appartengono ad un altro tempo e sembrano riemerse da un fondale ancora da esplorare. Uso della ceramica, materiale tipico del territorio di appartenenza. Progetti con venature ironiche, poetiche, oniriche. Legame con la tradizione albisolese e ricerca di nuove tecniche.