La Rocca di Umbertide ospita, dal 3 luglio al 1° settembre 2020, “Drive In”, mostra personale di Marco Casentini, tra gli artisti astratti italiani più rappresentativi della sua generazione.
Promossa dal Comune di Umbertide in collaborazione con FerrarinArte e Kromya Art Gallery, l’esposizione sarà inaugurata venerdì 3 luglio alle ore 18.00, alla presenza dell’artista.
La mostra arriva alla Rocca di Umbertide come tappa di un tour che dal 2017 ha coinvolto musei ed istituzioni italiane ed estere, come la Bocconi Art Gallery di Milano, il MOAH - Museum of Art and History di Lancaster, la Reggia di Caserta e il Cultural Centre Science and Technology Museum di Kuwait City.
«Melodie senza fine e senza centro, i dipinti di Marco Casentini – scrive il critico d’arte Federico Sardella –, essi stessi luogo ove accade la pittura; nella ricchezza dei piani sovrapposti e nella lucentezza delle tinte, offrono una sinestetica poetica del paesaggio urbano e specialmente dei suoi luoghi d’affezione».
«In “Drive In” – spiega lo stesso artista – c’è il ricordo del viaggio, è un entrare dentro la mia arte e seguirne i contorni e le sensazioni. Lo spazio espositivo diventa il luogo dove lo spettatore può percepire le emozioni che ho condiviso. Allo stesso tempo, poiché tutte le mie opere fanno riferimento a luoghi o a esperienze di viaggio, “Drive In” è anche una riflessione metaforica sul tema dell’essere in un altro luogo».
Nel caos calmo delle opere di Marco Casentini l’obiettivo è perseguire la luce del colore. Esplorando la geometria degli spazi attraverso i pigmenti e le forme, l’artista crea ambienti ideali in cui potersi riconoscere. Lavori che, ad Umbertide, si pongono in dialogo con gli spazi della fortezza medievale, dando vita ad un’opera d’arte totale.
Marco Casentini, nato nel 1961 alla Spezia, vive fino all’età di 26 anni tra La Spezia e Lucerna, in Svizzera, dove nel 1983 tiene la sua prima mostra personale presso la galleria Nanu. Nel 1998 si trasferisce a Milano. I quadri del primo periodo milanese sono connotati da un uso del colore tipicamente lombardo: ocra, terre, verdi, gli stessi colori che si possono osservare nel paesaggio urbano della città. A partire dal 1996 inizia a viaggiare negli Stati Uniti, inizialmente attraverso l’Ovest e in seguito negli stati centrali e dell’Est.
I colori, e soprattutto la luce della California, entrano in maniera determinante nella sua creatività: abbandona l’uso delle terre e la sua tavolozza si arricchisce di nuovi colori e soprattutto di nuove atmosfere. Vive per sei anni a Los Angeles ed instaura rapporti con gallerie americane che lo rappresentano tutt’oggi.
Nel 2005 riceve il prestigioso premio della fondazione Pollock-Krasner di New York e nel 2010 il Premio Poeti e Artisti Liguri nel Mondo Lerici PEA. Ha tenuto esposizioni museali personali presso il Museum für Konkrete Kunst di Ingolstadt in Germania, la Mestna Galerija di Nova Gorica, il Torrance Art Museum di Torrance in California, il Bakersfield Museum of Art di Bakersfield in California, il Riverside Art Museum di Riverside in California, il CAMeC della Spezia, la Reggia Reale di Caserta, il MOAH - Museum of Art and History di Lancaster in California, il Science and Technology Museum di Kuwait City e in gallerie private a Milano, Lucerna, Monaco di Baviera, Francoforte, Parigi, Chicago, Phoenix, Los Angeles, San Diego, San Francisco, Palm Desert, Ketchum, New York, Miami e Taipei. Attualmente vive a Milano ed insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera, trascorrendo ogni anno lunghi periodi a Los Angeles.