Galleria Continua è lieta di presentare “The Artist-Collector’s Dream (a nice thing)” una mostra che vede l’artista bulgaro Nedko Solakov contemporaneamente impegnato a giocare più ruoli: artista, collezionista, artefice della realizzazione di uno dei suoi sogni. In ultima analisi, creatore di un progetto espositivo inclusivo e decisamente originale.
Nedko Solakov e sua moglie collezionano opere di artisti che stimano e di cui amano profondamente il lavoro. Negli anni hanno messo insieme una vasta collezione composta per lo più da piccole opere. Da questa collezione Solakov seleziona sedici autori di cui possiede un lavoro e tre - Chen Zhen, Anish Kapoor e Carol Rama - di cui gli piacerebbe avere un’opera ma che ancora non fanno parte della sua collezione e gli scrive una lettera invitandoli a prendere parte al progetto che ha concepito per Galleria Continua a San Gimignano. Nella lettera spiega che in occasione della mostra esporrà una grande installazione realizzata nel 2008 “Some Nice Things to Enjoy While You Are Not Making a Living”. A differenza degli allestimenti fatti in precedenza - al Kunstmuseum di Bonn, al Kunstmuseum St Gallen e allo S.M.A.K. di Gent, vorrebbe aggiungere una “cosa piacevole” (“nice thing”) davvero speciale, la sua passione: collezionare.
Questa mostra prende dunque forma dal desiderio di Solakov di arricchire, anche se solo temporaneamente, la sua collezione con opere più grandi o semplicemente diverse, instaurando con gli autori un dialogo che si configura attraverso la scrittura una serie di testi che accompagnano ciascuna opera. Monica Bonvicini, Geta Bratescu, Daniel Buren, Chen Zhen, Hans-Peter Feldmann, Ceal Floyer, Shilpa Gupta, Ilya & Emilia Kabakov, Anish Kapoor, Sol LeWitt, Andrei Monastyrski, Rudi Ninov, Dan Perjovschi, Raymond Pettibon, Carol Rama, Karin Sander, Roman Signer, Dimitar Solakov, Artur Zmijewski sono gli artisti invitati a prendere parte al progetto. In “The Artist-Collector’s Dream (a nice thing)” si incontrano autori eterogenei, diversi per provenienza, ricerca e formazione. Alcuni di questi, lavorando con Galleria Continua, hanno già avuto modo di confrontarsi con gli spazi dell’ex cinema teatro, altri invece sono nuovi a questi luoghi.
La produzione artistica di Nedko Solakov è inscindibile dall’esperienza autobiografica, applica continuamente il meccanismo del capovolgimento, mescola fonti originali e immaginazione, stimola un senso di condivisione immediata da parte di chi guarda, ma nello stesso tempo abbraccia tematiche di ampio respiro, e tiene sempre conto della relazione tra il contesto reale e il modo in cui questo influenza le vicende e l’operare dell’artista; prende le forme più varie: installazioni, disegni, fotografie, proiezioni, performance. Si caratterizza per la frequente presenza di annotazioni scritte. Il confine tra disegno e scrittura è sfocato e i testi scritti diventano essi stessi disegni. Con spirito poetico, ma mordente, Solakov arriva così a smantellare cliché e a demistificare il pensiero precostituito mettendo in discussione il sistema dell’arte, le “verità” collettive e le contraddizioni dell’esistenza umana.
“Some Nice Things to Enjoy While You Are Not Making a Living” ci trasporta nel cosmo fantasioso, ironico e umoristico dell’artista. L’installazione si compone di elementi diversi. Tra questi “The Enclosure” (2008) una cabina insonorizzata dove il visitatore può entrare (se la guardia glielo permette) e gridare al mondo tutti i suoi problemi senza che in realtà nessuno lo possa sentire; “Raising the Price of an Art Work” (2008), un disegno originale di Lucio Fontana presentato insieme ad un ago da maglia rosso, grazie al quale Solakov aumenta il valore dell’opera, documentato da un video in loop; ed ancora un dipinto a olio su tela dal titolo “The Artist’s Struggle” (2008), eseguito da un altro artista, in questo caso Violeta Tanova: “È bello quando un artista di mezza età ha abbastanza mezzi e dopo una sessione di pittura di un minuto assume un giovane artista per continuare a dipingere e completare un bouquet di gipsophila e asparagi (due piante di solito chiamate nella lingua bulgara “la lotta dell’artista” a causa delle loro numerose, minuscole foglie e fiori: un tipo di natura morta difficile da catturare, disegnare e dipingere in modo corretto)”, spiega Solakov. Ed ancora “Halishte” (2008) un morbido tappeto di lana che l’artista invita a provare togliendosi le scarpe e rotolandosi sopra; ironicamente si scusa per l’assenza di un video che possa accompagnare questo momento di relax.
Dell’installazione fanno parte inoltre una serie di altre opere realizzate nel 2008: “A Sunrise”, “The Sleeping Child”, “The Bankrupt Businessman”, “Afterlife Options”, “What to Do With Your Boss, Neighbour...?”, “A Combo-Icon”, “A Depository”, “The Sofa”. All’interno dell’installazione avrebbe dovuto esserci anche un orologio: “un orologio elettronico funzionante con tre pulsanti, uno per accelerare il normale corso del tempo (quello durante le ore di lavoro), uno per rallentarlo (per prolungare le ore di svago della giornata) e uno per reimpostare l’ora in sei cifre normalmente lampeggianti. Il produttore ha chiesto troppi soldi per realizzarlo, quindi nessun orologio col quale divertirsi; mi scuso”, conclude Solakov con tono scanzonato. Nedko Solakov nasce a Tcherven Briag, Bulgaria, nel 1957. Vive a Sofia. Figura di primo piano della scena artistica internazionale, dagli inizi degli anni Novanta ha esposto ampiamente in Europa e negli Stati Uniti. Il suo lavoro è nelle collezioni di più di cinquanta musei internazionali tra questi il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra e il Centro Pompidou di Parigi e in collezioni private aperte al pubblico.