Lo spazio espositivo Buchmann Lugano presenta venerdì 5 luglio a partire dalle ore 17.00 le opere dell’artista fotografo svizzero Marco D’Anna (*1964, Zurigo).
Gli scatti fotografici di Marco D’Anna all’Estival Jazz da una parte storicizzano, danno profondità a questo evento musicale tra i massimi della scena internazionale, e dall’altra ne colgono l’immediatezza, la fragranza anno dopo anno. Sono cresciuti insieme: il fotografo lungo un percorso sempre più ampio e preciso all’interno dell’avventura e della figura umana; Estival e i suoi promotori (Jacky Marti e Andreas Wyden) lungo un caleidoscopio di atmosfere e musiche interpretate e personalizzate dai maggiori personaggi della cultura musicale contemporanea. Ne è nata un’ininterrotta, vivace collaborazione, quasi un confronto-sfida in cui il fotografo-artista ricerca e trova nei personaggi, nei visi, negli strumenti e nel clima tra musiche ed improvvisazioni qualcosa di distintivo e progressivo della scena contemporanea. In questa importante parte del lavoro di Marco D’Anna, in questi frammenti di straordinarie esibizioni si coglie un’appassionata ed affettuosa partecipazione, ma ancor di più la consapevolezza di individuare qualcosa di distintivo mentre sullo sfondo si avvicina e poi irrompe il terzo millennio. Lo conferma la ricerca nei volti, negli atteggiamenti, nelle performances, nel modo di esprimersi attraverso la musica, di qualcosa che si addentra nell’animo portando con sé la bellezza di accordi e musiche, che spesso sgorgano proprio dal rapporto tra musicisti e ascoltatori, palco e platea.
Di Marco D’Anna fotografo affermato a livello internazionale, lo spazio Buchmann Lugano propone un’attenta sequenza di fotografie di Estival Jazz scattate dal 1981 ad oggi. Introdotte da un’immagine a grande formato di quell’innovatore e genio musicale che è stato Miles Davis, ritraggono in bianco e nero ed a colori molti dei maggiori personaggi della nuova musica, muovendosi tra attualità, memoria e mito. Nei primi piani, nei corpi, nelle mani e negli sguardi, nell’abbigliamento, nelle movenze ed anche nei tic, insomma nei ritratti di artisti-interpreti Marco D’Anna materializza una fusione tra fotografia e musica.