Mani che imbrogliano è la seconda mostra personale di Alessandra Spranzi alla galleria P420, dopo Maraviglia (2014) e la collettiva Lumpenfotografie, per una fotografia senza vanagloria, a cura di Simone Menegoi (2012, con Hans-Peter Feldmann, Peter Piller, Joachim Schmid e Franco Vaccari). La nuova mostra presenta lavori recenti e altri che risalgono fino al 1995, in una specie di punteggiatura del pensiero, o della visione, che è sempre nel presente, ma che si sviluppa in un ampio arco temporale.
Alessandra Spranzi lavora con l’immagine fotografica in modi e forme diverse: fotografando, rifotogrando, raccogliendo, tagliando, indicando, cancellando. Interviene quando le immagini e le cose si allontanano dal loro uso e diventano, per così dire, inconsapevoli di sé, delle proprie possibilità e della propria bellezza.
Per Mani che imbrogliano l’artista ha preparato un grande spettacolo di magia fatto di poco, molto poco. Immagini da manuali, di oggetti trovati o raccolti per strada insieme ad altri che animano da sempre le quinte della nostra casa, gesti che mostrano, che provano a spiegare qualcosa. Come Harry Houdini, che proponeva, per 50 centesimi, di insegnare “Come leggere al buio biglietti piegati”. Carte piegate al buio con dentro, forse, un’immagine.
Alessandra Spranzi, è nata a Milano nel 1962 dove vive.
Ha studiato alla Scuola Politecnica di Design e all’Accademia di Belle Arti di Brera. È docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Dal 1992 ha partecipato a diverse mostre, sia personali che collettive presso: P420, Bologna; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Centre National de la Photographie, Ile de France; Arcade, Londra; Fondazione del Monte, Bologna; MAMbo, Bologna; Galleria Martano, Torino; Maga, Gallarate; Galleria Nicoletta Rusconi, Milano; Festival di Fotografia Europea, Reggio Emilia; Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo; Galleria Fotografia Italiana, Milano; Man, Nuoro; Gamec, Bergamo; Museo Marino Marini, Firenze; Galleria Emi Fontana, Milano; Museo Pecci, Prato; Le Magasin, Grenoble; Careof, Cusano Milanino. Dal 1997 ha realizzato numerose pubblicazioni e libri d’artista.
L’ultimo libro, Uova, posate e altri oggetti (A&Mbookstore edizioni, Milano) è stato pubblicato in occasione di Mani che imbrogliano.