L'occasione è offerta da una mostra che si snoda nel territorio della Valtiberina tosco-umbra, nell'ambito del progetto Piccoli Grandi Musei (PGM) dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Il superamento delle barriere regionali non nasce da ragioni burocratico-amministrative, ma da un'idea del professor Antonio Paolucci, presidente del comitato scientifico del progetto pluriennale PGM. Partendo dai tesori artistici che l'Italia possiede sul territorio, si unisce ciò che nelle carte geografiche è diviso, attraverso considerazioni storiche, artistiche e stili di vita, valorizzando in tal modo le comuni radici storiche e culturali dei territori delle due regioni.

“E' una terra nella quale ha avuto la sua culla la lingua figurativa degli italiani'', esordisce Antonio Paolucci, all'inaugurazione "itinerante'' dell'iniziativa dal titolo Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri e La Battaglia di Anghiari (dal 16 giugno al 3 novembre 2013). Già dal titolo si evince la presenza di opere di sommi esponenti delle diverse epoche nati nello stesso luogo, e al contempo si intuisce che per la prima volta si potrà ammirare la misteriosa e intrigante Tavola Doria. Soprintendenze, enti locali, istituzioni e diocesi dei territori interessati hanno collaborato a quella che, per il direttore generale dell’Ente Cassa Renato Gordini, non è propriamente una mostra, ma “una serie di interventi permanenti destinati a valorizzare le ricchezze dei luoghi secondo un modello che tende a coinvolgere tutta la filiera legata ai beni culturali presenti nei due territori’’. Fanno parte di questo ricco carnet, infatti, anche alcuni restauri e l'adeguamento alle normative vigenti di alcuni dei piccoli musei, itinerari enogastronomici e conoscitivi del migliore artigianato artistico locale, attività per famiglie, laboratori per bambini, tour in pullman, pubblicazioni ad hoc, e uno speciale pass PGM 2013 per ottenere sconti e facilitazioni in 35 musei e in oltre 80 esercizi commerciali di diversa tipologia sul territorio.

Quattro tappe di tanti percorsi possibili, scelte il giorno dell'inaugurazione, sono consigliate a chi vuole passare una bella giornata. Si inizia con Monterchi, dove è stata trasferita, in un museo che ne porta il nome, la splendida Madonna del parto, spostata da un luogo troppo esposto a pericoli sacrificandone però la semplicità con cui Piero della Francesca aveva deciso di rappresentarla, a favore di un'illuminazione che rende il quadro un po' troppo “virtuale”. 

La seconda sosta è prevista ad Anghiari dove, nel Museo Statale di Palazzo Taglieschi, è esposta la Tavola Doria che raffigura una scena dell’affresco che Leonardo da Vinci dipinse a Palazzo Vecchio a Firenze, dedicato alla Battaglia di Anghiari. E’ la prima volta che l’opera cinquecentesca, rientrata in Italia grazie all’intervento del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, è esposta al pubblico, giustamente nella città che fu teatro dell’epico scontro (avvenuto nel 1440). E’ protetta da una speciale teca-cornice climatizzata assai costosa, realizzata col contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Prima di essere esposto, il dipinto è stato sottoposto a una serie di indagini e a un intervento conservativo da parte dell’Opificio delle Pietre Dure. "Ma", ci dice Paoletti, "ancora tanto lavoro aspetta i restauratori, per vedere cosa c'è sotto le parti non disegnate, e i critici d'arte, per decidere l'attribuzione".

Il viaggio continua  con la visita a Sansepolcro, il cui Museo Civico accoglie, oltre alla celeberrima Resurrezione di Piero della Francesca, anche un'altra sua opera, il Polittico della Misericordia, ricomposto dopo otto anni, del quale ammiriamo il fondo oro, nelle parti perfettamente conservate. Vi troviamo anche un Pontormo e due Raffaellino del Colle, oltre al Tesoro della Cattedrale.

Da Sansepolcro si passa in Umbria, con il forte impatto delle quattro grandi opere del pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer, collocate nei suggestivi ex Seccatoi del tabacco alla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello (PG). Conclusione solenne, nella stessa città, con la visita alla Pinacoteca Comunale dove sono custoditi capolavori del Signorelli e di Raffaello; quest’ultimo, all’inizio del XVI secolo, vi dipinse le sue prime, importanti pale d’altare. Nei giardini del bel museo, ex Palazzo Vitelli, si può sostare e rifocillarsi con ottime specialità dolci e salate del luogo.

Per permettere a tutti la fruizione dei “Capolavori”, nei fine settimana vengono organizzati, fra domenica 16 giugno e la fine della mostra, dei pullman che eseguono itinerari artistici, lungo i quali i viaggiatori hanno a disposizione anche menù a tema e degustazioni preparati dai ristoranti e dalle botteghe aderenti a Vetrina Toscana (si tratta di esercizi che valorizzano i prodotti tipici, messi in rete da Regione Toscana e Unioncamere). Per effettuare il percorso è utile munirsi di guide appena pubblicate (vedi sotto). Una monografia su Anselm Kiefer aiuterà a conoscere il movimento avanguardista di cui era esponente Burri, giacché Kiefer ha dedicato la sua mostra all'artista tifernate che considera un suo maestro.

Un pensiero conclusivo: in luoghi dove, per una miscela di bellezza paesaggistica e raffinata semplicità del vivere, sono nati grandi artisti, si può anche scegliere di prolungare la visita per più giorni, poiché le strutture turistico recettive sono pronte a dare il meglio di sé per accogliere il gran numero di turisti che questo evento porterà in Valtiberina.

Per maggiori informazioni:
Capolavori in Valtiberina. Itinerari d’arte, storia e artigianato tra Toscana e Umbria, (Ed. Polistampa)
Guida al Museo Civico di Sansepolcro, (Ed. Edifir).
Monografia di Anselm Kiefer, (Ed. 3Arte)

Foto:
1. Cola dell'Amatrice, Calliope, particolare. Pinacoteca Comunale, Città di Castello
2. Piero della Francesca, Polittico della Misericordia, 1445-1460 circa. Sansepolcro, Museo Civico
3. Luca Signorelli, Crocifissione, particolare, Morra, Oratorio di San Crescentino
4. Piero della Francesca, Madonna del parto, 1455-1465 circa. Monterchi, Museo Madonna del Parto
5. Rosso Fiorentino, Cristo risorto in gloria con le Marie e Sant’Anna, 1528. Città di Castello, Museo del Duomo
6. Piero della Francesca, Resurrezione, 1458-1460 circa. Sansepolcro, Museo Civico