Non c’è forse momento migliore di quello attuale a livello sociale e storico per indagare il significato di un’esperienza sensoriale. Pensare la materialità e i sensi attraverso l’uso di strumentazioni virtuali non ha mai costituito una sfida come oggi. Se da un lato si generano connessioni e si acquisiscono nuove informazioni, dall’altro si stanno innalzando anche condizioni di ansia quali la FOMO (Fear Of Missing Out what is on the web, cioè la paura di perdersi cosa di nuovo stia succedendo online), i livelli accelerati di attenzione visiva e problemi di gestione del tempo. Non c’è da stupirsi che online la domanda e l’offerta di ricette miracolose per il raggiungimento di una condizione di benessere stiano crescendo e diventando un fenomeno sempre più diffuso – dalle lezioni di yoga virtuale alla meditazione, dai toni binaurali all’ipnosi, per arrivare più di recente all’ASMR, una nuova “terapia” nata su internet. La questione che rimane tuttavia in sospeso è capire in che maniera questa connessione audiovisiva immateriale, filtrata e ritoccata, sia in grado di generare un’esperienza cinestetica di un certo tipo. Peraltro, la stessa tipologia di domanda è applicabile anche all’esperienza e alla percezione delle opere d’arte e delle mostre.
Il corpo di lavori presentato da Gioia Di Girolamo è incentrato sull’acutezza cinestetica nell’era digitale. Attraverso una selezione di materiali specifici e peculiari come tessuti, vestiti, cuscini, silicone e ammorbidenti, l’artista sfida il medium tradizionale, la sua dimensione e l’aspettativa del sistema visivo dominante. Istiga lo spettatore a immergersi in una nuova esperienza sensoriale, affrontando molteplici vie di percezione sensoriale. La pelle e qualunque materiale che vi entri in contatto sono i mezzi dai quali l’artista avvia la sua pratica e ricerca.
Per la nuova mostra personale milanese dell’artista a Dimora Artica, Gioia Di Girolamo ha effettuato un’ulteriore indagine, mettendo in correlazione sistemi cellulari ancestrali con le nuove forme diffuse di ricerca di sensazioni. Il punto di partenza di questa mostra è un’ode a ciò che è invisibile e che tuttavia fa intrinsecamente parte della materialità umana: i microorganismi. Questi, elementi chiave per lo sviluppo della vita, sono rappresentati come ritratti di forme unicellulari attraverso l’uso di un medium basico e tradizionale: la pittura su tela. Cryoaea, Reveteria, Affectobia, diventano così macro-esseri venerati. Assisted Service for Miracle Reactions è un’installazione site-specific di opere tridimensionali e video. L’artista ricerca metodi di autoaiuto online per stabilire connessioni tra la nostra memoria collettiva e il significato contemporaneo delle immagini. Antichi simboli sacri, rituali e pratiche religiose, sono adeguati a livello commerciale per essere utilizzati in una società iperconnessa, dal disperato bisogno di sensazioni immediate di benessere. Questa installazione si pone come modello di rappresentazione fisica di ciò che sta accadendo dietro a uno schermo. Upsidedown, teste d’argilla sottosopra e a forma d’uovo con smalto per unghie sono poste su uno strato di silicone sintetico. Le incisioni facciali vengono ribaltate, sfidando la percezione automatica del sorriso. Le loro forme ricordano quelle della scultura minimale Cicladica o quelle delle maschere cinesi. In A bag full of glittery runes l’artista usa una cuffia per simulare calvizie come borsa all’interno della quale dispone piccoli oggetti a forma di sassi. Al posto di simboli magici dell’alfabeto, i sassi d’argilla, dipinti con uno smalto glitter per unghie, sono stati incisi con allusioni al volto e alle dita, reminiscenza di figurine cinesi la cui origine viene sconvolta, diventando parte di un linguaggio visivo globalizzato - sono ora ciondoli o amuleti magici. L’estetica, i simboli e gli ideali sacri e religiosi sono così intrecciati e mescolati in questa New Brand New Age, che raggiunge lo scopo di fornire online soluzioni miracolose, immateriali e in grado di risolvere problemi.
L’ASMR o Autonomous Sensory Meridian Response è un fenomeno contemporaneo di internet, diventando un genere di video in crescita esponenziale su YouTube. Oltre ai lavori tridimensionali Gioia di Girolamo presenta due video, affrontando questo fenomeno in maniera critica e umoristica. Ricorrendo ancora al tattile, su un cuscino è posto uno schermo su cui a sua volta è appoggiata una piccola figurina, che riceve da quest’ultimo il suo calore.
Il focus della mostra, in relazione al concetto di attivazione sensoriale, enfatizza l’importanza riguardo la questione della presenza fisica dello spettatore. Come può una persona oggi percepire oggetti tridimensionali in uno spazio, il calore degli schermi e i vapori dei profumi che aleggiano intorno alle opere? Per chiunque voglia esserne fisicamente consapevole, Gioia di Girolamo ha creato Assisted Service for Miracle Reactions. Per chi assisterà virtualmente, ci sarà una speciale presentazione online.