La fortezza Firmafede di Sarzana ospiterà la selezione delle 100 migliori foto, tra le oltre 50.000 presentate da fotografi di tutto il mondo all’edizione 2017 del più prestigioso concorso dedicato alla fotografia naturalistica, organizzato da 53 anni dal Natural History Museum di Londra: Wildlife photographer of the year. Un concorso che ha come obiettivo quello di individuare gli scatti più interessanti e, attraverso questi, esaltare la bellezza, la meraviglia e l’importanza della natura nel suo aspetto più incontaminato: “Wildlife”: la vita selvaggia, il nostro pianeta e le creature che lo popolano. Wildlife è diventata, negli anni, la mostra-simbolo della fotografia naturalistica, uno dei massimi eventi per i fotografi sia professionisti che amatoriali. Ma non solo: l’evento si rivolge a tutte le fasce d’età e soprattutto a coloro che intendono ritrovare la natura nella sua dimensione più spontanea e incontaminata.
La manifestazione promuove una fotografia naturalistica etica, con una rappresentazione fedele del mondo naturale con immagini non sottoposte a eccessiva manipolazione digitale, accompagnate da didascalie veritiere e scattate nel rispetto totale degli animali nel loro ambiente. Wildlife Photographer of the Year è una galleria di immagini di rara bellezza, ricche di suggestione, premiate non soltanto per l’ovvio valore estetico, ma anche per l’intrinseco valore simbolico.
Tutte le fotografie vincitrici o encomiate vengono celebrate in una mostra che si tiene alla fine di ogni anno presso il Natural History Museum, con costante successo di pubblico e appassionato interesse da parte della stampa. Le immagini vengono successivamente esposte in altre sedi nel Regno Unito, negli Stati Uniti d’America e nei principali Paesi europei tra cui l’Olanda, la Germania, la Spagna e anche l’Italia: dopo l’anteprima annuale presso il forte di Bard la mostra scende dalle montagne della valle d’Aosta per approdare nel mare della Liguria.
La mostra presenterà le foto vincitrici delle 16 categorie del premio (tra cui “Animali nel loro habitat”, “Comportamenti animali”, “Ritratti di Animali”, “Piante e funghi”, “Mondo sottomarino” ecc.) e la sezione speciale “Young wildilife photographer of the year” riservata alle categorie di fotografi Junior di età compresa tra i 15-17 anni, tra gli 11-14 anni e di età inferiore ai 10.
Ogni anno viene poi proclamato il vincitore assoluto del Premio, riconoscimento che nel 2017 è andato al fotografo sudafricano Brent Stirton grazie ad uno scatto tratto dal servizio “Memorial to a Species” (Traffico mortale, nella versione italiana) pubblicato da National Geographic Magazine nell’ottobre 2016. La foto premiata, di grande impatto emotivo, ritrae un rinoceronte nero orrendamente mutilato del suo corno e quindi ucciso, con proiettili di grosso calibro, ad opera di bracconieri nel parco Hluhluwe-Imfolozi, la più antica riserva naturale africana. I cacciatori si sono introdotti illegalmente nel parco, probabilmente da un villaggio vicino, e si pensa che abbiano usato un fucile silenziato. La foto documenta con estrema crudeltà la tristemente nota pratica del bracconaggio a scapito di questi giganti buoni, per privarli dei loro corni per poi rivenderli al mercato nero.
Il premio per il miglior scatto della categoria giovani, Young Wildlife Photographer of the Year, è andato invece all’olandese Daniël Nelson che è riuscito a ritrarre il gorilla Caco in un momento di relax, sdraiato e intento a tenere tra le mani un frutto appetitoso, che diverrà a breve il suo pasto. Questa immagine è stata catturata all’interno della foresta del Parco Nazionale di Odzala, nella Repubblica del Congo, nel quale sia i gorilla come Caco che altre specie animali corrono il rischio di estinzione.
La bandiera italiana può vantare 5 premi: Stefano Unterthiner, che si è aggiudicato sia il premio nella categoria “Story” che “Urban Wildlife”, la giovanissima Ekaterina Bee, che si è portata a casa il premio della categoria young al di sotto dei 10 anni, con lo scatto “The grip of the Gulls” che ritrae due gabbiani in volo alla ricerca di aringhe in Norvegia, Marco Urso finalista nella categoria “Comportamento animale: mammiferi”, Hugo Wassermann, finalista nella categoria “Fauna urbana” e Angiolo Manetti, finalista nella categoria “Ambienti terrestri”.