Connessioni, rapporti, equilibri di pesi e volumi: un lessico comune condiviso da gioiello e architettura.
Un gioiello è un oggetto che si presta a molte letture e la prima è tradizionalmente quella estetica, che riguarda tanto la bellezza dell’opera in sé quanto l’idea del bello che un monile riesce a veicolare e trasmettere. Accanto a questo piano esiste una ricerca strutturale del gioiello in cui a valere è la complessità della struttura e quindi l’idea e la forma. Qui il disegno trova molti punti in comune con l’architettura: sebbene con finalità e scale diverse, gioiello e architettura si relazionano entrambe con il corpo in movimento, al quale rispondono con una struttura in grado di “abitarlo” o di fargli abitare uno spazio.
La mostra racconta questo legame tra piccola e grande scala indagando, in maniera inedita, alcune particolarità del mondo del gioiello contemporaneo messe in evidenza nelle opere di grandi maestri internazionali: Babetto, Bielander, Britton, Cecchi, Chang, Sajet.
I gioielli vengono presentati sempre insieme ai disegni preparatori in modo da sottolineare il processo di costruzione del lavoro progettuale e l’esecuzione di pezzi unici e serie limitate, completamente differente dalla gioielleria industriale. Accanto a questi è esposta una selezione di modelli di architettura provenienti dalle collezioni del MAXXI Architettura che reagiscono con il gioiello come pure suggestioni strutturali, seguendo le declinazioni formali e i registri espressivi dei designer.