Art grows here”: ecco lo slogan che riassume perfettamente lo spirito di SetUp Contemporary Art Fair. I cambiamenti e le novità di questa VI edizione sono il risultato di cinque anni di continue evoluzioni e innovazioni.
SetUp predispone le basi per il cambiamento, rinnovandosi di anno in anno, ma, al contempo, mantiene viva e attuale la sua identità. La sua mission, infatti, è offrire nuovi orizzonti interessanti, promuovere gallerie che investono su artisti emergenti, far crescere una nuova generazione di collezionisti. In altre parole, l’obiettivo è innescare un cortocircuito virtuoso tra economia e cultura, offrendo un luogo di incontro e di scambio per esperti e appassionati di arte contemporanea.
Questo è un intento molto caro a SetUp e la volontà è di perseguirlo in un’ottica di valorizzazione del territorio fatta attraverso l’arte contemporanea come strumento di partecipazione.
Per la sua sesta edizione, SetUp Contemporary Art Fair ha scelto di rinnovarsi, scegliendo come nuova sede Palazzo Pallavicini, dimora di origine rinascimentale nel cuore della Bologna antica, e confermando, così, il suo carattere eccezionale, da sempre all’avanguardia e in controtendenza rispetto alle altre manifestazioni fieristiche.
Palazzo Pallavicini è un edificio sontuoso, fu la sede di un’importante corte europea, una vera e propria reggia, cornice di feste, banchetti, concerti, che ha visto il passaggio di importanti personaggi storici: la principessa Maria Carolina D’Asburgo nel 1768, l’imperatore d’Austria Giuseppe II nel 1769 e un giovane Wolfgang Amadeus Mozart che si esibì nella splendida “Sala della Musica” il 26 Marzo 1770.
La sua struttura maestosa sarà la splendida cornice in cui si svolgerà SetUp 2018: il contemporaneo si unirà al passato, proiettandosi direttamente verso futuro, creando un connubio di sensi e percezioni intriganti per i visitatori.
Le tredici stanze della sede accoglieranno 39 espositori, di cui 34 gallerie d’arte e 5 fra case editrici, fondazioni e altre realtà che supportano la cultura e l’arte in Italia e che avranno uno spazio dedicato interamente a loro. La riduzione del numero di espositori è una scelta mirata ad aumentare il livello qualitativo delle proposte espositive.
Il tema che guiderà SetUp 2018 è l’attesa, e va a completare, dopo i leitmotiv delle passate due edizioni orientamento ed equilibrio, una trilogia tematica che ha chiesto notevole audacia e coraggio agli organizzatori, trovando compimento assoluto nel divenire dell'idea e della riflessione come atto di fiducia per il domani.
Il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l'attesa
(Sant’Agostino)
Proprio queste parole di Sant’Agostino sono esemplificative per rappresentare gli intenti di SetUp Contemporary Art Fair che, fin dalla sua nascita, ha creduto nella forza propulsiva del domani per poter esistere e realizzarsi.
Già dal significato della parola setup, ovvero “predisporre le basi per il cambiamento”, si evince, infatti, la volontà di tendere al futuro, con lo sguardo proattivo verso il sentire ed il fare delle nuove giovani leve creative.
Su questi presupposti, la fiera ha chiesto agli espositori di presentare un progetto curatoriale in cui la visione del presente sia un'indagine dell'attesa da cogliere come proiezione temporale e spaziale in cui qualcosa prende forma definendo così gli scenari delle “aspettative” economiche, sociali, politiche, delle relazioni, geografiche, ma anche fisiche, tecnologiche, formali e di identità che aprono la lettura del futuro attraverso l’arte.
Attesa, quindi, non concepita come un momento in cui bisogna far passare il tempo, ma come momento in cui ci si protende oltre il tempo e si crea il presupposto emotivo e di azione per delineare il futuro.
Il progetto dovrà essere presentato, come di consueto, sulla base dell’intramontabile format che richiede l’interazione delle tre figure chiave del sistema dell’arte contemporanea: artista, curatore-critico, gallerista. Anche quest’anno, i galleristi sono stati invitati a presentare un progetto curatoriale di almeno un artista under 35, illustrato da un testo critico di un curatore under 35.
Questa nuova edizione di SetUp Contemporary Art Fair vede protagoniste 34 gallerie, di cui 27 italiane e 7 estere. In ordine alfabetico: #Project18 (Napoli), A100 Gallery (Galatina – LE), Art and Ars Gallery (Galatina – LE), barcel-one (Barcellona – Spagna), BI-BOx Art Space (Biella), Blu Gallery (Bologna), BonelliLAB (Canneto sull’Oglio – MN), Burning Giraffe Art Gallery (Torino), Cellar Contemporary (Trento), C23HomeGallery (Lucca), CUBO Gallery (Parma), D406 - Fedeli alla linea (Modena), Eggers 2.0 (Torino), Falcinella Fine Art (Mantova), Five Gallery (Lugano – Svizzera), FMP Photo Art (New York City – USA), Fucina des Artistas (L’Avana – Cuba), Galleria 13 – arte moderna e contemporanea (Reggio Emilia), Galleria D’Arte del Caminetto (Bologna), Galleria La Linea (Montalcino – SI), Link Art Gallery (Miami – USA), LM Gallery Arte Contemporanea (Latina), MAC Florencio de la Fuente (Huete – Spagna), Martina’s Gallery (Giussano – MB), MuseoNuovaEra (Bari), Paola Sosio Contemporary Art Milano (Milano), Saaci/Gallery (Saviano – NA), Set Espai d’Art (Valencia – Spagna), Spazio Anna Breda (Padova), Spazio Lavit (Varese), Studio 38 Contemporary Art Gallery (Pistoia), Tiziana Tommei (Arezzo), Vibra – spazio contemporaneo di idee – (Ravenna), Villa Contemporanea (Monza – MI). Associazione Tiziano Campolmi (Bologna), Fondazione Rocco Guglielmo – MARCA Museo delle Arti di Catanzaro (Catanzaro), Il Rio Edizioni (Mantova), Kooness (Milano), NFC (Rimini).
Il desiderio di rafforzare e valorizzare i legami col panorama emiliano-romagnolo, intensificando, così, sinergie e collaborazioni con il territorio di Bologna, viene confermato anche dall’adesione di importanti personalità che costituiranno un comitato scientifico di assoluto prestigio.
Anche quest’anno è confermata la presenza di Silvia Evangelisti, critica, storica dell’arte e curatrice, indiscutibile figura di spicco nel circuito dell’arte contemporanea, affiancata da Anna e Francesco Tampieri, collezionisti, Associazione CoC ETS ed Elena Monti e Marco Ghigi, collezionisti e membri del Club CameC di Bergamo.