La scultura è come l’arte drammatica, la più difficile e insieme la più facile di tutte le arti. Copiate un modello, e l’opera è compiuta; ma imprimervi un’anima, creare un tipo, nel rappresentare un uomo e una donna, è il peccato di Prometeo...
Con queste parole lo scrittore francese Honoré de Balzac descriveva l’antica arte della scultura, esprimendo tutta la complessità e il fascino che comporta scolpire un’opera d’arte. La stessa difficoltà si riscontra anche nell’organizzazione di una fiera che vuole consolidarsi negli anni per la sua peculiarità di essere l’unica in ambito scultoreo, giungendo a Milano alla sua terza edizione. Capitanata da Ilaria Centola, direttrice della fiera, e da Valerio Dehò, curatore artistico, “Milano Scultura” rappresenta l’unico momento che il mercato dell’arte riserva in Italia alle arti plastiche.
Questa manifestazione d’arte, molto più simile a una “mostra curatoriale” (come la definisce la direttrice Centola) che a una fiera, non si caratterizza per essere un semplice contenitore di spazi espositivi, bensì come una mostra che vuole esplorare il mondo della scultura attraverso le opere dei suoi artisti. Ai visitatori viene presentata una realtà artistica diversa, che ha come riferimento tutto ciò che non è architettura, design, pittura, paesaggio e immagine bidimensionale.
Nata nel 2009 nella sua formula generica sotto il nome di StepArtFair, dal 2015 la manifestazione ha voluto dare risalto a una tematica di nicchia come la scultura, affrontando una serie di difficoltà, come ci conferma Ilaria Centola: "Negli ultimi anni, la crisi si è avvertita nel nostro settore, soprattutto nelle arti plastiche, perché i materiali e i costi impiegati nella realizzazione di una scultura sono molto ingenti. Oltretutto, si fa molto fatica a collaborare in ambito artistico e le fiere maggiori non danno spazio a realtà più piccole. Questa fiera tematica invece, seppur piccola, si spera possa costruire negli anni un grande potenziale”.
Tra le novità che costituiscono un grande potenziale, vi è la collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Brera, che permette di dare una dimensione politico-culturale a questa “mostra-curatoriale”. Anche il numero degli stand differisce notevolmente da quello delle innumerevoli fiere che in questi mesi si sfidano nell’arena del mercato artistico: solo 30 infatti sono gli espositori che presenzieranno dal 17 al 19 novembre alla Fabbrica del Vapore, spazio ormai consolidato, che per la sua sperimentazione e vivacità creativa si allinea con l’ideologia di "Milano Scultura". Originalità è anche il leitmotiv della sezione Limited, che, cercando di trasformare il limite in valore, ironizza sulla sezione Art Limited di una delle più importanti fiere di Arte Contemporanea che si tiene ogni anno a Basilea.
Continua Ilaria Centola: “Limited vuole essere il terreno di incontro della scultura con l'ambiente ipercodificato di una fiera d'arte. Non si tratta di un confronto puro e semplice con il contenitore vuoto, ma il confronto con una serie di relazioni impreviste e non necessariamente controllabili. L'opera, la scultura in questo caso, deve possedere anche una propria energia che non deve dipendere da circostante esterne, ma da sue caratteristiche intrinseche. Limited è quindi il tentativo di portare l'attenzione sull'opera d'arte come capace di essere vista e apprezzata per se stessa, senza condizioni favorevoli o ideali. I limiti possono trasformarsi in qualità”.