Figura leggendaria, punto di riferimento fondamentale per artisti e architetti, icona dell’architettura utopica del dopoguerra.
La mostra, organizzata dalla Power Station of Art di Shanghai, e presentata in una nuove veste al MAXXI, racconta il rapporto intenso e conflittuale tra la dimensione utopica del design e la sua realizzazione, attraverso il lavoro di Yona Friedman.
La teoria dell’architettura mobile, concepita da Friedman negli anni Cinquanta, ha messo in discussione la visione modernista secondo cui sono gli abitanti a doversi adattare a un edificio e non viceversa: attraverso bozzetti, modelli e animazioni la mostra racconta lo sviluppo di questa teoria e, allo stesso tempo, esplora il tema dell’improvvisazione come “possibilità” nel mondo dell’architettura, da lui teorizzata sin dagli anni ‘70.