Il suo lavoro si distingue per la capacità di concentrarsi su simboli e icone che rimandano a tematiche inerenti l’identità individuale e collettiva.
Esponendo quattro suoi lavori, il MAXXI dedica a Bruna Esposito il primo Focus di approfondimento in occasione di The Place To Be, il nuovo allestimento della Collezione permanente.
L’installazione e così sia…, realizzata nel 2000 in occasione della prima edizione del Premio per la giovane arte italiana, oggi Premio MAXXI, è un progetto che prevede una lavorazione quotidiana di oltre due mesi. L’artista ha disposto sul pavimento del museo, secondo un andamento circolare, legumi e cereali, fino a formare una svastica sinistroversa, con al centro un fornello e una ciotola di vetro contenente acqua e alloro. Un’opera dal forte valore simbolico; una sorta di rito propiziatorio di positività e speranza che l’artista, insieme ai suoi collaboratori, ricompone dal vivo. Il disfacimento invece durerà pochi minuti, accompagnato da un canto.
Nella stessa sala il video Senza Titolo. DVD per la proiezione di un’ombra (2005) ritrae l’ombra di una bandiera al vento sull’asfalto: si assiste ad una sorta di danza di movimenti repentini o altrimenti impercettibili. Anche nella fotografia Oltremare (2006) protagonista è una bandiera. Un drappo blu viene investito dai riflessi delle profondità marine; capovolta, la bandiera smarrisce così il suo comune significato identitario, mimetizzandosi con il mare.
Infine, Occhi (2016) sono una serie di macrofotografie di occhi di pesce che così ravvicinati fanno pensare a paesaggi primordiali o cosmici, buchi neri o crateri, che sembrano avere la forza di attrarci al loro interno.