Una nuova galleria d’arte. Una piattaforma per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea nazionale e internazionale dove si terranno mostre, happening, incontri, workshop, rassegne di videoarte e presentazioni di libri e riviste.
Tutto questo è Gilda Contemporary Art, la nuova realtà culturale di Milano, che aprirà i propri spazi al pubblico a marzo 2017, nel cuore più antico della città, in via San Maurilio 14, nel quartiere delle 5 Vie. La direzione artistica è di Cristina Gilda Artese, professionista nel campo dell’economia aziendale con una grande passione per l’arte che l’ha portata a essere, dal 2004, un’attiva mecenate e a fondare, nel 2007, l’associazione arsprima per la promozione dell’arte contemporanea, oltre a ideare OR NOT, una collana monografica dedicata a giovani artisti contemporanei italiani.
A inaugurare Gilda Contemporary Art sarà la personale di Elena Monzo (1981, Orzinuovi, BS), in programma dal 17 marzo al 15 aprile 2017. L’esposizione, dal titolo Moon Zoo, presenta 25 opere recenti dell’artista bresciana che nascono dalle tre passioni su cui si costruisce la sua cifra espressiva: il disegno, la carta e l’iconografia femminile.
Le donne di Elena Monzo si caratterizzano per il loro aspetto malinconico, talvolta ironico. Colte nelle loro debolezze più intime e nei loro aspetti più affascinanti e conturbanti, i personaggi ritratti sono quasi sempre accompagnati da un animale. Le figure femminili si trasformano così in sciamane, legate profondamente alla Natura e ai suoi aspetti ancestrali e mitici.
Esemplare a tal proposito è Miss Gilda (immagine guida della mostra), che raffigura una donna accanto a un pappagallo multicolore, con gli occhi chiusi in atteggiamento ascetico e meditativo.
“Le sue opere - scrive Erik Lucini, nel catalogo realizzato in occasione dell’esposizione - non parlano all’occhio, ma direttamente all’inconscio. Un inconscio ancestrale, fatto di sensazioni e personalità stratificate che portano a modificare, anche dal punto di vista fisico, le sue donne: perché esse non sono quello che si vede, non sono e non saranno mai quello che credete siano, ma sono semplicemente l’insieme di emozioni inconsce che le ha formate e create”.
Il percorso espositivo si sviluppa attorno a tre gruppi di lavori: uno di carte intelaiate (150x100 cm), raffiguranti singoli ritratti di donne sciamano, un secondo, di carte tonde monotipo sulle quali è stato eseguito un intervento di ricamo a punt’erba, che ricordano alcuni lavori orientali eseguiti sui ventagli, e un terzo a stendardo (170x130 cm) esposti come dei baluardi e realizzati con carte cinesi con bordature in stoffa.
Grande è l’attenzione che l’artista dedica al supporto. Tutte le opere, infatti, sono eseguite su carte speciali commissionate dall’artista in un negozio di Fu zho a Shangai, la via più famosa delle carte e degli inchiostri della metropoli cinese.