Álvaro Siza, Sacro è un'installazione disegnata da Alvaro Siza in cui il tema del sacro è il punto di partenza per un dialogo con lo spazio del MAXXI.
Le nuove pareti - setti murari di tre metri e mezzo di altezza - che definiscono la sequenza espositiva, sono gli elementi dell'installazione che distribuendosi strategicamente contribuiscono a formare un percorso volutamente sinuoso, spazi ampi alternati ad ambiti ristretti, un circuito apparentemente tortuoso o pareti inclinate, sono il risultato di una sapiente ricerca di equilibrio cornpositivo che provoca, nel visitatore, la scoperta improvvisa dei contenuti in mostra.
Attraverso la cadenza ritmica di pieni e vuoti, di oggetti piccoli collocati come l'unica presenza di una vasta parete o attraverso lo spazio dilatato tra una fotografia proiettata in grande formato e un plastico di un progetto architettonico, è definita la volontà espressiva di Siza che vive di contrasti, di improvvisi salti di scala, dove l'uomo è il centro della scena, dove il silenzio colma il vuoto.
Oggetti religiosi disegnati per il Santo Padre come l'uovo d'argento per Benedetto XVI e i paramenti sacri per Francesco, un crocifisso, un calice e piastrelle decorative si alternano alla serie di disegni figurativi e a dieci progetti di architettura, non solo di tipologia religiosa.
Le pareti progettate da Siza per la Galleria del MAXXI si trasformano in elementi che respirano, pulsano al battito delle sequenze fotografiche proiettate sulle superfici, trasformandosi in installazione. Le immagini dei fotografi Roberto Collovà, Luìs Ferreira Alves, Leonardo Finotti, Nicolò Galeazzi, Fernando Guerra, Mimmo Jodice, Manuel Ribeiro e José M. Rodrigues descrivono gli ambienti nei quali si pratica il culto religioso e raccontano anche la calma di atmosfere dove natura e paesaggio sono i principi della sacralità.