Shahzia Sikander è un’artista pakistano–americana, nota soprattutto per aver reso attuale la tradizionale disciplina della miniatura indo–persiana. Sikander si serve di media e tecniche molteplici.
Tra le sue opere, infatti, figurano animazioni digitali, video, performance, dipinti murali su larga scala, installazioni, proiezioni e disegni su carta.
L’artista si è dedicata alla pratica della miniatura in Pakistan sul finire degli anni Ottanta, nell’opprimente clima del regime militare di Zia–ul–Haq.
In quel periodo questa tecnica non godeva di grande popolarità, a causa del canone pittorico euroamericano che dominava il mondo dell’arte contemporanea.
Nel corso degli anni Novanta, Shahzia Sikander ha avviato un’esplorazione scrupolosa e una decostruzione della miniatura partendo dalla sua rappresentazione storica, di cui l’opera The Scroll (1989—1990) è un importante esempio. Nella sua produzione, l’artista ha inserito l’elemento personale e sovvertito con abilità le tematiche patriarcali, così come le rappresentazioni storiche della tradizione della miniatura indo– persiana. Sikander ha successivamente perseguito una ricerca volta a rovesciare i pregiudizi legati alle differenze di genere e ha contribuito al recente dibattito femminista attingendo da diverse culture, tra cui quella musulmana, quella dell’Asia meridionale e quella americana. L’artista ha sviluppato un’opera ricca, complessa e multiforme analizzando alcune delle problematiche principali del nostro tempo: la tensione tra condizione postcoloniale e cambiamento culturale, tra le esperienze della migrazione e la creazione delle nazioni, tra le condizioni geopolitiche e le dottrine religiose nel mondo.
L’innovativa espansione concettuale e formale che Shahzia Sikander ha apportato al genere tradizionale della miniatura ha prodotto un’importante rinascita dell’interesse e del lavoro su questa disciplina nell’università dove insegna, il National College of Arts di Lahore.
Nella scena internazionale, inoltre, si è cominciato a lavorare su questo linguaggio inteso come forma di espressione contemporanea.
La mostra documenta il lavoro dell’artista dal 2000 a oggi, in un percorso che consente al visitatore di immergersi completamente nel suo immaginario e nelle sue diverse modalità creative. Il percorso espositivo, con oltre 30 lavori realizzati con linguaggi e medium differenti è stato pensato appositamente per lo spazio della Galleria 5.