Dal 16 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, Merano celebra Frida Parmeggiani, una delle più importanti e celebrate costumiste teatrali, di origini meranesi, in occasione del suo 70° compleanno.
La mostra, dal titolo Figurazioni tessili, seconda tappa di un percorso che tocca il Mozarteum di Salisburgo dal 21 luglio al 3 settembre, si divide in due sezioni ospitate rispettivamente da Merano Arte e dal Palais Mamming Museum.
Disegnatrice di costumi tra le più apprezzate a livello mondiale, nel corso della sua quarantennale carriera, Frida Parmeggiani ha collaborato con registi del calibro di Rainer Werner Fassbinder, Samuel Beckett e Andrè Heller, allestendo già nel 1978 la rappresentazione della Lohengrin di Wagner per proseguire, nel 1987 con tutte le quattro parti del ciclo operistico wagneriano presso i Bayreuther Festspiele. Per i Salzburger Festspiele ha creato dei costumi fantastici e indimenticabili, come quelli per le rappresentazioni di Herzog Blaubarts Burg, Pelléas et Mélisande, Mitridate e La morte di Danton. Frida Parmeggiani ha inoltre lavorato con artisti quali Lou Reed, David Byrne e Tom Waits.
Dal 1987 Parmeggiani ha realizzato i propri costumi, quasi esclusivamente per gli allestimenti teatrali del maestro americano Robert Wilson. La collaborazione tra i due ha condotto a una serie di rappresentazioni memorabili ad Amburgo, Zurigo, Salisburgo, Parigi, Madrid e New York, apportando nuovi parametri all'interno del mondo internazionale dell'Opera e del Teatro, sia in ambito costumistico che nell'uso delle luci.
Il percorso espositivo allestito a Merano Arte presenterà nuove creazioni, composte da 13 figure singole, delle vere e proprie sculture tessili, attraverso le quali si analizzerà il rapporto di tensione tra natura, spazio, volume e tessuti.
Per la prima volta, Frida Parmeggiani ha potuto lavorare senza rapportarsi con attori o confrontarsi con sceneggiature, trovandosi libera di esprimere, in modo statico e scultoreo, il proprio linguaggio formale minimalista. Tessuti pregiati - feltro di lana lievemente melangiato, panno di lana pesante, lino sottile, doppia organza di seta o seta con fibra di ananas - in combinazione con elementi in metallo si sviluppano come installazioni di elevato livello estetico.
Cromaticamente giocate sul bianco e nero, le opere tessili indicano una moltitudine di variazioni in modo da divenire, al tempo stesso, tessuto e scultura. Accanto a questi elementi formali, i suoi lavori racchiudono al loro interno anche un aspetto autobiografico, esprimendo le esperienze e i sogni della propria creatrice. L'allestimento è stato sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scenografia e Costumistica, Cinema e Allestimento architettonico dell'Università Mozarteum di Salisburgo sotto la supervisione del professor Henrik Ahr insieme agli studenti Anna Brandstätter, Rubi Brockhausen, Miriam Hölzl, Charlina Lucas, Lisa Nickstat e Amelie Ottmann.
Approcci a Frida è il titolo della sezione ospitata al Palais Mamming Museum di Merano. Qui, attraverso cinque brevi documentari, realizzati dagli studenti del Dipartimento di Scenografia e Costumistica, Cinema e Allestimento architettonico dell'Università Mozarteum di Salisburgo (Valentin Baumeister, Eric Droin, Amelie Klimmeck, Dejana Radosavljevic, Elisabeth Wegener e Anna Zadra), sotto la guida del professore Alexander du Prel, si racconta la genesi delle nuove creazioni, l'ambiente dietro le quinte e la lunga, simbiotica collaborazione con Robert Wilson. Le diverse sequenze offriranno al visitatore la possibilità di crearsi un’impressione riguardo la persona di Frida Parmeggiani e del suo lavoro, fornendo vedute di ciò da cui trae ispirazione e del suo modo di lavorare.
Accompagna la mostra un catalogo Schleebrügger/Wien, con testi di Robert Wilson, Elfriede Jelinek, Bernd Sucher, Ursula Schnitzer e Silke Geppert. Le sequenze fotografiche sono state realizzate da Franck Evin ed Elisabeth Hölzl.
*Frida Parmeggiani è nata a Merano nel 1946 e inizia la sua carriera con il praticantato presso la Schaubühne Berlin e la Deutsche Oper Berlin prima di diventare una delle più importanti costumiste teatrali.