Dal 29 settembre 2018 al 6 gennaio 2019, Merano Arte presenterà la terza edizione della mostra “Architetture recenti in Alto Adige”.
Dopo le prime due edizioni (2006 e 2012) è proposto un terzo inventario dei progetti che documentano l’orizzonte architettonico che si è sviluppato in Alto Adige negli ultimi sei anni, selezionati da una giuria internazionale composta da Roman Hollenstein, critico di architettura ed ex redattore della Neue Zuercher Zeitung, Marco Mulazzani, storico dell'architettura all’università di Ferrara e redattore di Casabella, e l’architetto viennese Marta Schreieck dello studio Henke Schreieck Architetti.
I tre membri della giuria hanno dapprima selezionato 80 edifici, tra oltre 240 progetti, ritenuti particolarmente importanti; quindi, dopo una visita in loco alle strutture, sono stati scelti i 38 che saranno esposti, cui si aggiungeranno altri 26 che verranno pubblicati nel catalogo.
Quello che ne risulta è un viaggio nell’Alto Adige, dalla Val Venosta a ovest, alla Val Pusteria a est - in cui le pietre miliari sono rappresentati da quegli edifici che hanno affascinato la commissione per sensibilità, delicatezza, eccezionalità o per la particolare contemporaneità.
Ecco quindi che un hotel di alta quota in una località della Val Venosta, con la sua torre di otto piani costruita sul retro, si rivela essere un resort dalle molteplici caratteristiche e offerte turistiche; lo spazio interno di una distilleria ha incantato per la sua luce quasi magica dovuta al contrasto tra il rosso della copertura di mattoni forati e gli alambicchi di rame.
A Bolzano la nuova scena architettonica propone numerosi progetti urbani: servizi sociali come il centro per la riabilitazione psichiatrica, l’ampliamento di zone della città che riguarda infrastrutture come la stazione ferroviaria, chiese, scuole o gli impianti sportivi lungo il Talvera. La villa di un collezionista d’arte con vista panoramica su Bolzano è una casa-scultura inserita nella collina, a uso della sua famiglia e della sua vasta collezione.
Edifici di residenza popolare nelle zone dell’Oltradige, con esempi a Cornaiano e Appiano, si collocano per i loro requisiti in dialogo con la densità abitativa ed il bellissimo paesaggio circostante.
Proseguendo il viaggio lungo la val d’Isarco e la Pusteria, ci si rende conto di quanto la piccola regione dell'Alto Adige sia costellata da edifici di alta qualità, sia nelle zone periferiche che in quelle più densamente popolate. È il caso dei residenti di un piccolo paese sopra Bressanone che possono godere di una esclusiva sede per le loro associazioni, mentre gli abitanti e gli ospiti dalla parte opposta della valle possono usufruire di un bello spazio per una struttura per il tempo libero nel centro del paese sopra un parcheggio sotterraneo, anziché avere quella superficie occupata da una serie di macchine parcheggiate.
In Val Pusteria, inoltre, in una frazione di 30 anime, una falegnameria dimostra come una piccola impresa famigliare antica di 100 anni possa trasformare un piccolo capannone della zona artigianale in uno degli showroom più belli e forse ispirati che un’azienda artigiana sudtirolese abbia ristrutturato fino a ora.