Ospitato negli ambienti di Palazzo Lanfranchi, il Museo della Grafica nasce per volontà del Comune di Pisa e dell’Università di Pisa, che insieme intendono presentare alla città una struttura originale e di grande suggestione che integra, a livelli di eccellenza, il sistema museale cittadino. Il Museo della Grafica si configura come una delle più importanti raccolte pubbliche di grafica contemporanea, in grado di presentare a studiosi, studenti e appassionati un panorama artistico di livello eccelso che getta luce, attraverso la grande lezione intellettuale di figure come Sebastiano Timpanaro, Carlo Ludovico Ragghianti e Giulio Carlo Argan, sulle vicende artistiche che hanno percorso il XIX e il XX secolo. Dal 19 marzo al 17 aprile 2016, Il Museo della Grafica ospita, nella sale del secondo piano espositivo, la mostra fotografica Gianluca Balocco. Cosmovisione Shuar.
Per comprendere realmente le origini dell’uomo è necessario connettere la nostra evoluzione a quella di altre specie non ultima quella delle piante. Fino al 1900 l'uomo ha causato l'estinzione di una specie ogni quattro anni; dal 1900 ai nostri giorni si sono estinte da una specie all’anno a più di una specie all’ora. Si stima che entro la fine del 21° secolo si saranno estinte circa la metà di tutte le specie viventi. Le zone con la maggiore biodiversità si trovano nelle aree dei tropici. La perdita della biodiversità sta colpendo tutto il mondo in modo più o meno grave. Witjai, che in lingua Shuar significa “io esisto”, è un viaggio nella bio-diversità: diversità nel vedere, nel conoscere e nel condividere la ricchezza del nostro pianeta.
Witjai e Cosmogonia Shuar sono il risultato di un progetto artistico, non una raccolta di fotografie fatte in un viaggio. Durante un lungo percorso nella foresta ho lasciato che l’azione si manifestasse al di fuori del mio controllo e all’interno del proprio contesto reale secondo un metodo di ricerca che ho evoluto e sperimentato in trent’anni di ricerca fotografica: non fare ma fare accadere. L’approccio con cui ho condotto questa ricerca ha unito e incrociato tre elementi fortemente connessi in un territorio senza apparenti riferimenti: l’intelligenza collettiva della foresta a partire dai semi, il legame shuar-pianta e la memoria storica di un missionario biologo del primo ‘900, Carlos Crespi. Questo lavoro è stato realizzato in collaborazione con piccoli clan o famiglie Shuar senza alcuna forzatura, in un contesto vero e assolutamente spontaneo.
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