Attraverso oltre trecento opere tra fotografie, fotomontaggi, collage, stampe offset e costruzioni spaziali, il Museo d’arte della Svizzera italiana documenta con la mostra Aleksandr Rodčenko, in programma dal 28 febbraio all’8 maggio 2016 nella sede del LAC a Lugano, la carriera di uno dei più noti esponenti dell’avanguardia russa e degli artisti più influenti del ventesimo secolo.
Le opere in mostra sono state selezionate da Olga Sviblova, fra le massime esperte di fotografia e d’arte delle avanguardie sovietiche, direttrice del Multimedia Art Museum di Mosca (già Moscow House of Photography) e curatrice del Padiglione Russo alla Biennale di Venezia del 2009.
L'avanguardia russa ha rappresentato un fenomeno unico nel Novecento. La sorprendente energia creativa espressa dai suoi esponenti alimenta ancora oggi i movimenti artistici contemporanei, trovando riflesso anche nelle più recenti forme di grafica e design. Aleksandr Rodčenko (1891- 1956) è stato uno dei principali generatori di idee di quella stagione straordinaria e ne ha incarnato lo spirito. Pittura, design, teatro, cinema, tipografia, fotografia, sono i campi a cui l’artista applicò il proprio talento, trasformandoli radicalmente e aprendoli a nuovi percorsi di sviluppo. I primi anni Venti, in particolare, rappresentarono “un’età intermedia” in cui, anche se per breve tempo, sperimentazione artistica e sociale coincisero. Il carattere interdisciplinare dell’opera di Rodčenko è documentato in mostra dalle collaborazioni con altri artisti, letterati, intellettuali – come l’amico poeta Vladimir Majakovskij, i registi Sergej Ejzenstein, Dziga Vertov, gli scrittori Osip Brik e Sergej Tret’jakov – ma anche dalle illustrazioni per libri, riviste, manifesti pubblicitari e di propaganda.
Alexandr Mikhailovich Rodčenko nasce nel 1891 a San Pietroburgo da una famiglia modesta. Dal 1910 al 1914 frequenta la scuola d’arte di Kazan, dove la famiglia si è trasferita dopo la morte del padre. Lì conosce Varvara Stepanova, sua futura moglie ed esponente dell’avanguardia. Nel 1915 si cimenta nei primi disegni astratti, influenzati dal Suprematismo di Kazimir Malevich. Nello stesso anno si trasferisce a Mosca e prosegue gli studi presso la Scuola imperiale di arte industriale Stroganov.
Nel 1917 è fra i fondatori dell’Unione degli artisti e pittori e segretario della Federazione della Sinistra. Dal 1918 al 1922 espone nelle più importanti mostre dell’avanguardia sovietica e contribuisce all’elaborazione dei principi del Costruttivismo, movimento che propugna l’applicazione in ambito artistico dei principi di costruttivi e logici propri della produzione in ambito tecnico.
Dal 1920 è nominato professore alla facoltà di pittura generale delle scuole-laboratorio d’arte superiori di Stato. Dal 1923 lavora come grafico e introduce il fotomontaggio nell’illustrazione di libri, riviste, nei manifesti pubblicitari e di propaganda. Dal 1924 inizia a dedicarsi alla fotografia. Fra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta – mentre la sua opera pittorica viene marginalizzata con l’affermarsi del realismo socialista – lavora come fotoreporter per numerosi giornali e riviste. È inoltre attivo come scenografo in ambito teatrale e cinematografico. Muore a Mosca nel 1956.