Giovedì 21 gennaio 2016 alle ore 19 inaugura Interno via degli Ausoni, personale di Pizzi Cannella e quinta mostra del progetto, ideato da Marcello Smarrelli, per i 10 anni di attività della Fondazione Pastificio Cerere e i 110 anni dalla costruzione dell’edificio in cui ha sede.
A dieci anni dalla sua nascita la Fondazione rende omaggio - con un ciclo di sei mostre - ai protagonisti di quel fermento artistico e creativo che ancora anima la vita culturale dell’ex Pastificio: Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli. Questi sei artisti, noti anche come “Gruppo di San Lorenzo”, per primi hanno riconosciuto le potenzialità di questo spazio industriale dismesso, decidendo di trasferirvi i propri studi fin dagli anni Settanta. Grazie a loro il Pastificio Cerere è diventato un luogo di produzione e diffusione dell’arte contemporanea a livello internazionale, contribuendo ancora oggi alla formazione di nuove generazioni di artisti.
Nella progettazione delle mostre non è stata indicata alcuna traccia precisa, si è preferito lasciare ad ognuno la libertà di inventare e costruire un percorso all’interno della propria storia, delle personali fonti di ispirazione e del proprio universo di segni. Per questi artisti l’ex Pastificio Cerere è stato soprattutto uno spazio di vita e di relazioni, come testimonia in modo esemplare la mostra che Pizzi Cannella ha scelto di realizzare.
Infatti, Interno via degli Ausoni racconta un viaggio tra luci e ombre che disegnano la trama dei luoghi, i volumi delle architetture, le immagini degli anni vissuti all'interno del Pastificio. L’artista, con l’ausilio dell’immaginazione, ci conduce nello spazio in cui vive e lavora da trentacinque anni. Una mostra dalla natura intima e familiare in cui l’atmosfera sospesa e rarefatta delle opere esposte rende la scena allo stesso tempo ideale e reale, astratta ma perfettamente aderente alle sensazioni che il luogo trasmette. Per un “viaggiatore da camera” - come egli stesso si definisce - non conta lo spazio fisico ma quello mentale in cui i singoli elementi rimandano a suoni, emozioni e memorie, evocando l’avventura umana di protagonisti fantasma. La mostra è composta da una tela di grandi dimensioni e da una serie di carte realizzate con tecnica mista, raggruppate in questa occasione per la prima volta.
Verrà, inoltre, presentata una delle quattro anfore in bronzo appartenenti all’installazione "La Fontana Ferma", già esposta nel suo prototipo in vetroresina proprio nella corte dell’ex Pastificio nel 2007. Nella continua ricerca di un dialogo tra passato e presente, Pizzi Cannella considera la memoria personale e collettiva come un'ossessione da raccontare e condividere in cui ogni cosa appare e si rivela compiutamente nell’azione del guardare.