Mentre il pianeta è a una svolta e il principale interrogativo sembra essere come salvaguardare – in extremis – l’ambiente in cui viviamo, mentre gli scienziati paventano scenari apocalittici su quello che potrebbe accadere del nostro futuro se soltanto la temperatura della Terra si alzasse di altri due gradi, due artisti ci presentano la loro idea di paesaggio.
Firmata da Jernej Forbici e Marika Vicari, la mostra Landskip – inaugurazione sabato 16 gennaio h. 18-21 Galleria Punto sull’Arte a Varese (Casbeno) – non è semplicemente la doppia personale di due artisti che hanno dedicato tutta la loro arte alla natura, ma è, soprattutto, un progetto installativo che ci invita ad entrare, a farsi percorrere lentamente. Un bosco incantato che attraverso lo stormire dei rami e lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi ci racconta storie antiche. Non una mostra di denuncia, ma un memento sussurrato.
E’ da quando ha iniziato a dipingere che Jernej Forbici ci fa partecipi – con la sua pittura potente, pastosa, intrisa di echi antichi – delle devastazioni perpetrate in Slovenia dalle fabbriche di alluminio, eppure ciò che domina su quelle tele grandi, ipnotiche, è un senso di grazia, di pace regalata, che si concretizza negli sfondi dalla suggestione rinascimentale. E il dialogo diventa un canto malinconico nei delicati lavori a grafite su legno di Marika Vicari: distese di alberi spogli che si allungano all’infinito, prati dormienti sotto la coltre leggera della neve, rami vibranti nella brezza profumata di muschio.
Jernej Forbici (Maribor, Slovenia, 1980) Ha studiato al College for Visual Arts di Lubiana. Si è Laureato con lode in Pittura (cattedra prof. Carlo Di Raco) all’Accademia di Belle Arti di Venezia, cui è seguita la Laurea specialistica in arti visive e discipline dello spettacolo. Dal 1999 il suo lavoro è presente in numerose mostre personali e collettive in diversi stati europei, negli Stati Uniti, Canada, Argentina e Cina. I suoi lavori fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private. E’ stato invitato a partecipare alle Biennali: Hicetnunc, Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d’arte a Praga, Padiglione tedesco (2005), Accade, 51°Biennale di Venezia (2007), 53° Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Accademie (2011). Nel 2009 la stessa Accademia di Belle Arti di Venezia gli ha dedicato una retrospettiva ai Magazzini del Sale, curata da Carlo Di Raco. Nel 2011, dopo aver pubblicato la sua prima monografia e presentato cinque retrospettive in Italia e Slovenia, è stato invitato a partecipare alla mostra Il fuoco della natura a Trieste. Nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno e viene invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Vive e lavora tra Kidričevo, Ptuj (Slo) e Vicenza (I).
Marika Vicar (Vicenza, 1979) Diplomata con lode in Pittura (cattedra prof. Carlo Di Raco) all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2003, si è laureata nel 2005 in Progettazione e Produzione delle Arti Visive alla Facoltà di Design e Arti, Università degli Studi di Architettura di Venezia. Ha studiato e lavorato su progetti site specific con artisti, curatori e fotografi internazionali tra i quali: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Guido Guidi, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Armin Linke e Angela Vettese. Dal 2000 ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Messico, Brasile, Canada e Cina. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in particolare in Europa, Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Del 2008 è l'incontro con Ermanno Olmi per il quale realizza una cartella calcografica con tiratura. Una sua opera viene scelta e consegnata dalla Città di Asiago quale premio per il Leone d'oro alla carriera. E’ costantemente presente in fiere d’arte in Europa e Canada. Vive e lavora a Creazzo (Vicenza).