Si titola “I colori dell’aria” la personale di Franco Dugo presso lo studiofaganel che si inaugurerà l’11 dicembre. La mostra nasce come evento collaterale all’antologica “Dipingere il silenzio. Opere 1997-2015” presso i Musei Provinciali-Palazzo Attems dal 13 novembre al 31 gennaio.
Le opere esposte allo studiofaganel vedono come tema principale il paesaggio. Dugo trasferisce nelle opere l’esperienza emozionale esperita nella natura, attraverso uno stile controllato e raffinato, distante dalla deformazione espressionistica.
Dugo dipinge, disegna, incide un paesaggio sempre instabile, indefinito, inquieto, che conserva una certa vaghezza. A fatica, in questi lavori si riescono a isolare e indicare le linee di delimitazione di campi, stradine, alberi, nuvole, ...Il disegno del territorio è indubbiamente presente, ma non tanto definito da prevalere sulla descrizione cromatica.
Sono immagini in cui Dugo celebra i colori dell’aria, quali veri abitanti dello spazio tra il suo sguardo e gli orizzonti. I colori dell’aria - e la luce che ne determina l’esistenza - sono quindi indispensabili nella conoscenza della forma e della dimensione del paesaggio. Inoltre, luce e colori rendendo percepibile e discreto il paesaggio ne evidenziano l’oggettività, le parti di cui è fatto, la materia di cui è composto. Tale svelamento sospinge verosimilmente a una riflessione esistenziale in cui emerge la finitezza umana. Luce e colori dell’aria sono un segno visibile dell’incontro/dialogo tra le umane dimensioni, quella spirituale e quella corporea. Così le opere esibite sembrano voler sospendere e rivelare anche un momento di intimità vissuto dall’artista con la natura. Quasi possiamo immaginare Dugo - nella contemplazione del paesaggio - trattenere il respiro/l’aria e poi soffiarla colorata sulle tele e sulle carte.
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro. - Alda Merini, da La presenza di Orfeo, 1953.