Dal 6 maggio al 23 agosto 2015 il MACRO Testaccio ospita negli spazi de La Pelanda - Centro di Produzione Culturale la grande mostra “antologica” "Sergio Stiano. Satira & Sogni", a cura di Maurizio Boldrini e Claudio Caprara.
La mostra ripercorre i passaggi decisivi del lavoro artistico di Sergio Staino, esponendo circa trecento opere, tra disegni, acquerelli e lavori digitali, in un percorso affascinante che permette di cogliere le diverse sfaccettature e le diverse fasi dell'intensa attività creativa di uno dei nostri massimi disegnatori e vignettisti, nonché attento narratore e arguto critico del costume nazionale. In oltre 35 anni di carriera, Sergio Staino si è infatti cimentato con successo non solo come autore satirico ma anche come regista cinematografico, scrittore, scenografo, e promotore culturale. La mostra romana si evidenzia oltre che per il suo valore artistico anche come testimonianza morale e culturale dopo i drammatici fatti di Parigi. Non a caso Sergio Staino, fraterno amico di Georges Wolinski, ha voluto dedicargli il catalogo, realizzato dalla Casa editrice Effigi. Entrando all’ex mattatoio, il visitatore è accolto subito da un lungo e variopinto corteo di personaggi creati da Sergio Staino.
Negli spazi interni sono esposte tutte le più rilevanti opere dell’autore, dai grandi busti di personaggi protagonisti degli ultimi trenta anni della nostra vita politica e istituzionale, narrati con strisce, alcune delle quali mai esposte in Italia, al mondo di Bobo, a partire dalle strisce di Linus degli anni Settanta, preziose per comprendere come sono nati e si sono sviluppati i profili dei protagonisti di quella che poi è divenuta una vera e propria saga della vita sociale politica italiana. In mostra anche due grandi fondali del Teatro Ariston di Sanremo disegnati da Staino per le due edizioni del Premio Tenco del 2006 e 2007 e un grande schermo – circondato dai disegni di “Lasciami cantare una canzone” - su cui scorrono le immagini e le musiche di famose interpretazioni di Gaber, De André, Guccini e di altri cantautori.
Le opere digitali - grandi tavole che mescolano la tecnica dell’acquarello con quella digitale - occupano un ruolo importante nella mostra romana. E' lo stesso Staino a spiegare come si realizzano gli acquerelli digitali: ”La tecnica è quella che in questo momento sto usando di più e che mi permette di combinare due termini, acquarello e digitale, apparentemente incompatibili. Prima con la penna a china disegno alcune parti sommarie dell’immagine che voglio costruire poi, ad acquarello, coloro le parti in cui grosso modo si completeranno le figure, alla fine scannerizzo tutto ed inizio il lavoro di rifinitura disegnando sul touch screen i particolari più minuti o correggendo quelli che non mi convincono. Vengono fuori questi ibridi d’autore dei quali naturalmente non esistono originali”.
Oltre alle opere esposte a La Pelanda, una sezione "satirico-agro-alimentare" della mostra, dal significativo titolo "Cavoli a merenda", sarà allestita presso Eataly all'Ostiense.
Sergio Staino è uno tra i più conosciuti e amati cartoonist satirici italiani. Esordì nel fumetto nel 1979 sulle pagine di Linus con il personaggio autocaricaturale Bobo. Da allora la sua attività artistica si è notevolmente ampliata andando ad esplorare i settori creativi più disparati: dal cinema alla televisione, alla letteratura, al giornalismo, alla promozione culturale in genere. Il suo amore più caro è comunque rimasto il fumetto ed è nelle strisce disegnate che, probabilmente, Staino riesce a cogliere profondamente emozioni, angosce ed entusiasmi. Sentimenti completamente condivisi dalla parte più inquieta e progressista della società italiana, capace di grande impegno civile collegato sempre ad una grande autoironia. Vive e lavora sulle colline fiorentine, nel comune di Scandicci.