Pino Guidolotti, autore poliedrico e fuori dagli schemi, ha ritratto un’epoca, raccontandola da protagonista. Il successo di cui ha goduto dagli anni ’70 in poi gli viene da un talento formidabile e da uno sguardo d’eccezione, libero e indipendente, ma estremamente preciso, educato da una profonda formazione artistica. Tant'è che le sue foto di allora - sia quelle realizzate per i libri e i giornali, sia quelle scattate per la sua ricerca personale - sono ancora magnifiche e folgoranti.
Maestro della moda negli anni ‘80 e ‘90, dotato d’incredibile intuito relazionale e curiosità creativa, ha raccontato personaggi, artisti, registi, architetti, designer, attori di teatro e cinema; e ha narrato magistralmente i luoghi iconici, l’architettura e la grande scultura, dalle Ville Palladiane al Bernini.
Per Pino le immagini hanno sempre avuto un senso profondo, universale, forse per questo negli ultimi anni si è allontanato da un mondo che ha iniziato a prediligere la velocità e la superficie all'intelligenza dello sguardo. Quando hanno prevalso la sua vena anarchica e una certa insofferenza verso sistemi di produzione che non gli andavano più a genio e che avrebbero affrontato di lì a poco una crisi epocale, si è semplicemente chiamato fuori. Ma senza smettere di guardarsi intorno e di mettere in scena quello che vede, ritornando anche al disegno e alla scultura.
Riscoprire il suo lavoro oggi è appassionante come svelare un giacimento nascosto e scoprirvi accanto una nuova vitalità creativa.
Pino Guidolotti è nato a Verona nel 1947. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Bologna ha collaborato con le maggiori testate italiane e importanti case editrici - Moda, King, editori come Electa e Phaidon - spaziando dalla moda, al ritratto, all’architettura. Fedele alla sua formazione artistica e influenzato anche dall’amicizia con Ernst H. Gombrich, ha poi dedicato la sua attenzione e il suo talento alla propria ricerca personale, all’arte e alla riproduzione del patrimonio artistico. Tra i libri che ha illustrato: Volti di Architetti, Bernini lo scultore del barocco romano; Donatello, l’opera completa; Andrea Palladio, Atlante delle architetture; Le ville venete; Il teatro Olimpico di Vicenza.