Il 19 novembre inaugura Bat Opera 2, una nuova mostra di Marvin Gaye Chetwynd, per la seconda volta a Milano alla galleria Massimo De Carlo.
Le opere di Marvin Gaye Chetwynd affondano le loro radici nella tradizione della sagra popolare: i carnevali medioevali, le danze propiziatorie, le manifestazioni politiche sono il terreno su cui l’artista costruisce un mondo opulento e distonico con riferimenti continui allo humor nero e al racconto gotico ma anche alla rivoluzione delle avanguardie e alle icone del cinema moderno.
Bat Opera 2 porta a Milano video, dipinti e installazioni di Marvin Gaye Chetwynd e riunisce per la prima volta una panoramica incoerente e ambigua del lavoro più recente dell’artista londinese.
Nella seconda sala compaiono bizzarre figure e oggetti strampalati in cartapesta, sculture ed elementi di scena del puppet film Vision Verticale, presentato a Le Consortium di Digione durante la mostra L’Almanach 14. Divertente e stralunato, il film mette in scena gli scienziati del CNES (Centre National des Etudes Spatiales) nelle loro attività quotidiane a bordo di una stazione spaziale, che vengono totalmente sconvolte da un evento misterioso: l’apparizione di una strana costruzione terrestre.
Nella terza sala della galleria il visitatore viene travolto dalla sfrenata stravaganza di un’installazione site specific: grandi teli in tessuto colorato stravolgono la percezione degli spazi della galleria e costringono lo spettatore a inoltrarsi in un percorso tortuoso e labirintico di luci e ombre che nasconde sorprese e colpi di scena. Contrastano con l’esuberanza dell’installazione le opere su carta intelata della serie Bat Opera allestite sulle pareti. Questi dipinti, eleganti e ironicamente deliziosi, raffigurano l’incubo di ogni bambino: il pipistrello. Da molti anni l’artista lavora a un ciclo di quadri sempre delle stesse dimensioni e di formato orizzontale, in cui è centrale la figura semi-mitica del mammifero notturno ritratto quasi ossessivamente in diverse pose e varietà. La sua figura spaventosa si staglia su cieli turchesi o gonfi di nuvole minacciose che sovrastano paesaggi di colline erbose o di castelli medioevali. Queste opere traboccano di allusioni alla storia dell’arte e al cinema vintage, al teatro e alla letteratura gotica e incarnano lo spirito eclettico che domina tutta l’opera dell’artista.
Conclude il percorso della mostra di Marvin Gaye Chetwynd il film Hermitos Children 2 (secondo capitolo della trilogia omonima): un dramma criminale la cui protagonista è la detective telepatica Joan Shipman alle prese con la risoluzione di crimini assurdi. Nel film le sequenze cinematografiche sono alternate a immagini di performance dal vivo e in questo episodio la detective si trova ad affrontare un caso a sfondo sessuale dal titolo King Must Die/Yoyo's Caught Catting che vede coinvolto il suo ex marito.
Con i suoi video, le sue installazioni, i suoi dipinti e le sue sculture, Marvin Gaye Chetwynd si trasforma in una burattinaia che muove i fili di un mondo anarchico e surreale che vive di gioiose messe in scena in cui le leggi della natura sono totalmente compromesse. Ogni progetto di Marvin Gaye Chetwynd è una porta verso la Tana del Bianconiglio, un passaggio segreto che ci trasporta in un mondo di stramberie ed eccezioni.
Marvin Gaye Chetwynd (che ha cambiato il suo nome trasformandolo da Spartacus a Marvin Gaye) è nata a Londra nel 1973 e vive e lavora a Glasgow. L’artista inglese ha esposto con mostre personali in prestigiose istituzioni come lo Studio Voltaire a Londra (2014); Nottingham Contemporary a Nottingham (2014); la Tate Britain a Londra (2012); il New Museum of Contemporary Art di New York (2011); Le Consortium di Dijon (2008). Tra le sue mostre collettive: L'Almanach 14, Le Consortium, Digione (2014); Aquatopia, Nottingham Contemporary, Nottingham (2013); Tate Triennial, a cura di Nicolas Bourriaud, Tate Modern, London (2009); The Perfect Man Show, a cura di Rita Ackerman, White Columns, New York (2007); A Comedy of Errors, Artspace, Sidney (2007). Marvin Gaye Chetwynd è stata nominata per il Turner Prize nel 2012.