Dopo la prima tappa, ospitata negli spazi dell’associazione culturale Officina 15 a Castiglione dei Pepoli lo scorso gennaio in collaborazione con la Centotto Gallery situata a Brooklyn, il progetto Ondate/Waves ha raccolto più di 200 opere formato cartolina provenienti da più di 20 Stati da tutto il mondo.
Per la seconda tappa, la mostra verrà ospitata a Spazio Omniae - situato a Ponte di Riola, Grizzana Morandi in provincia di Bologna - fondato dall’artista Massimiliano Usai, dal 20 luglio all’11 agosto 2019.
Il risultato appartiene alla open call internazionale lanciata, pensata e curata dagli artisti Simone Miccichè e Paul D’Agostino avente per tema il seguente:
"Immigrazione, emigrazione, spostamento, spiazzamento, asilo, esilio e fuga: tutti questi fanno parte del tema di migrazione in generale. Suscitati da disastri naturali, risorse mancanti, ingiustizie sociali o, spesso, guerre, tali movimenti di persone e populi verso delle visioni di vite migliori risalgono profondamente nella storia dell'umanità — infatti risalgono assai più profondamente che non i governi e limiti nazionali che hanno cercato, o che cercano ora, di ostacolarli.”
Come si evince dal testo critico della coordinatrice del progetto, la curatrice Federica Fiumelli:
“La mail art, movimento artistico che si serve del servizio postale per diffondersi e circolare, crea inevitabilmente uno scambio attivo e paritario tra mittente e destinatario, ed è perciò una forma artistica completamente democratica, anche per i costi di gestione molto bassi.
Occorre ricordare le Avanguardie e le Neo Avanguardie - i primi esperimenti del Futurismo italiano con i collage postali di Ivo Pannaggi, la creazione di francobolli dadaisti grazie a Marcel Duchamp o di quelli blu firmati Yves Klein, gli artisti postali di Fluxus e le loro sperimentazioni (George Maciunas, Ben Vautier) e l’ufficializzazione di questa pratica con la New York Correspondence School di Ray Johnson (artista chiave nel movimento Pop) sul finire degli anni ’50. La mail art ha visto il suo sviluppo anche nei decenni seguenti degli anni ’70 e ’80 (soprattutto per la sua caratteristica economica negli ambienti underground) - per poi esplodere nei ’90 e potersi definire predecessore della net art con l’arrivo a gamba tesa delle nuove tecnologie digitali.”
E ancora: “In questa call l’oggetto stesso elevato ad opera d’arte - la cartolina - è divenuto corpo migrante - senza sosta da un lato del mondo all’altro alla ricerca di sguardi carichi di speranza. Senza confini.”