La storia è come un torrente che fluisce, e a volte è proprio necessario rivolgersi al passato per capire un “Oggi” che sembra prendere mille direzioni.

Se ci guardiamo intorno, se accendiamo la tv siamo catapultati in una realtà di difficile comprensione. I più “avanti negli anni” potrebbero avere nostalgia di un passato recente, che ha avuto fretta di crescere. La politica, l’economia, i passi dell’umanità nella scienza e nella cultura, nella tecnologia e poi l’arte, la musica sembrano suggerirci una frase che somiglia a un’esortazione (o è semplicemente una circostanza): Panta rei, tutto scorre. Inesorabilmente.

La storia dell’uomo negli ultimi secoli è stata ricca di avvenimenti, alcuni dei quali davvero sorprendenti. I primi Stati Uniti erano l’insieme di tredici colonie, che desideravano l’indipendenza. Il sogno americano non è stato altro che il desiderio di europei emigrati stanchi delle tradizionali storture, di giovani africani che cercavano una vita migliore. Così l’America ha visto una crescita demografica impressionante, uno sviluppo industriale ed economico senza precedenti. Quelle ex colonie europee, principalmente inglesi hanno preso il loro destino in mano e costruito una vita diversa, senza ereditare nulla dai loro colonizzatori. Non a caso nel primo articolo della Costituzione americana si fa riferimento al fatto che ogni uomo ha il diritto di cercare la felicità.

I gloriosi primi passi degli Stati Uniti d’America sono stati un’esplorazione di nuovi mondi, una foresta vergine da cui far nascere il nuovo: nuove regole, nuova libertà, opportunità per tutti. Insomma, si è costruito abbandonando gli stereotipi imposti dal mondo al di là dell’oceano, di un’Europa in continua lotta con sé stessa, tesa a volere troppo, a spingersi oltre ogni limite.

Il colonialismo forse ha gettato le basi del mondo di oggi. Paesi come Spagna e Portogallo, Olanda e Belgio si sono contesi rotte navali e terre da conquistare con l’Inghilterra, che per molti anni regnerà come indiscussa leader coloniale, industriale ed economica.

Il suo primato verrà messo in discussione solo dagli Stati Uniti. Se parliamo di colonialismo e di conquiste, la nostra Italia si è affacciata timidamente in Somalia ed in Eritrea e senza troppi successi. Eppure, ha conosciuto il miracolo economico, un periodo nel quale è diventata una grande potenza europea. Successivamente, però conquisterà il mondo senza armi, solo con il suo Know How, marchio indelebile di moda e di buon cibo e di tanta altra originalità.

L’illuminismo e le altre correnti di pensiero nel corso degli anni hanno anch’esse influenzato i commerci e l’economia, un modo di pensare che si è poi riversato nell’arte e in ogni aspetto della vita. Tutto scorre, dunque, come la stazione che Monet dipingeva in più varianti: piena di viaggiatori oppure con i treni a vapore che partivano o arrivavano, con quell’atmosfera di movimento, e la sensazione del “movimento”.

Come La Roue de la Fortune dipinta da Edward Burne-Jones esposta al Musée d'Orsay – che gira con il destino e ci ricorda ancora Panta Rei o come i paesaggi di Cezanne, che diventano simboli, oltre i quali bisogna spingersi per ritrovare l’essenza delle cose.

Oggi abbiamo bisogno di aggrapparci a una speranza e di dimenticare passato e un deprimente presente. C’è la necessità di costruire un nuovo mondo, come fecero gli Stati Uniti, come fece l’Italia quando conquistò il mondo senza armi.

La storia è ciclica e un nuovo Illuminismo è alle porte, un Rinascimento del pensiero e delle anime. Nuovi Monet e Cristoforo Colombo nasceranno ancora per ricordarci che tutto fluisce come la Caravella che intravede terra, ma forse è l’India o un nuovo continente da scoprire. Eraclito, l’autore del verso Panta Rei – Tutto scorre, dice che “Non puoi entrare due volte nello stesso fiume e questo perché l’acqua che ti ha bagnato la prima volta se ne è già andata via seguendo la corrente”. Seguiamo dunque la corrente e il nostro “Panta Rei”.