Due esposizioni a Palermo per ritrarre la più importante artista messicana del Novecento. “Frida Kahlo. Una vita per immagini”. La mostra, a cura di Vincenzo Sanfo, nelle sale della Galleria d’Arte Moderna di Palermo, (21 ottobre-3 Marzo 2024) ricostruisce attraverso un centinaio di scatti, in parte originali, le vicissitudini di Frida Kahlo “una sorta di leggenda che ha travalicato la storia dell’arte per entrare nel mito”, trasformandola in un’icona femminile e pop a livello internazionale.
Un “album fotografico” che espone le vicende spesso dolorose ma sempre appassionate di una vita, piccole fotografie molto intime scattate dal gallerista Julien Levy , oltre agli amori, alle amicizie e alle avventure di Frida. Alcune foto sono state realizzate dal padre Guillermo durante l’infanzia e la giovinezza della figlia e altre dai più̀ grandi fotografi della sua epoca: Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray e altri ancora. Un viaggio biografico sulla vita di Frida attraverso l’obiettivo di grandi fotoreporter, con alcuni dei quali Frida ha avuto anche una relazione sentimentale.
Il rapporto con la fotografia è comunque centrale nella sua vita, nato già nell’infanzia, a fianco del padre, un affermato fotografo professionista. Immagini che la ritraggono come lei probabilmente voleva essere, elegante, emancipata, circondata da affetti e da persone allegre. Accanto a Frida è spesso ritratto Diego Rivera, il pittore e muralista con cui ha condiviso un rapporto intenso e turbolento, che ha attraversato gran parte della sua vita. Ma vi appaiono anche altri personaggi come Leon Trotsky e André Breton.
Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, organizzata da Civita Sicilia con la collaborazione di Rjma Progetti culturali e Diffusione Italia International, la mostra alla GAM che include Friduche, una scultura luminosa di Marco Lodola in omaggio a Frida Kahlo, si divide in sezioni: La Casa Azul, dedicata alla casa natale di Frida, al Coyoacán, un sobborgo di Città del, dove l’artista visse la maggior parte della vita tra le pareti blu cobalto e oggi sede del museo a lei dedicato; La Rivoluzione Messicana, un focus per immagini sugli eventi che dalla rivolta del 1910 cambiano il volto del paese e che tanta influenza avranno sull’immaginario e sulla sensibilità di Frida Kahlo; Rufino Tamayo e l’arte messicana, incentrata su uno dei pittori e muralisti messicani più significativi del Novecento, che condivide con Frida la medesima cultura figurativa, tra astrazione e surrealismo; Guillermo Kahlo e le chiese messicane, con la campagna fotografica per documentare le chiese barocche del Messico coloniale, commissionata al padre di Frida dal governo austriaco; la sezione Frida in video, infine, raccoglie alcune immagini filmate di Frida Kahlo.
Un’epopea e un mito, quello del Messico del primo Novecento e la rivoluzione, che forgia, non meno delle vicende biografiche più intime, il carattere ribelle e anticonvenzionale di Frida, figlia di un fotografo professionista di origine tedesca giunto in Messico nel 1891 e rimasto poi in una terra di cui profondamente si innamora, come testimoniano le fotografie - realizzate su incarico del governo austriaco - delle chiese coloniali del paese.
Di sangue misto, tedesco e messicano, Frida cresce nel mito di un Messico rivoluzionario, introiettando tutti i caratteri di una personalità libera e impetuosa, che trova nella pittura un linguaggio appassionato, viscerale, dai forti contenuti impietosamente autobiografici, con cui si racconta senza ipocrisie. Tutta la sua opera è una forma di autoanalisi, alla ricerca di una propria identità e di una ragione di vita. Nei suoi numerosi autoritratti non teme di mettere a nudo le proprie debolezze e le proprie inquietudini :
Dipingo per me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio.
(Frida Kahlo)
Questo racconto ma stavolta virtuale, prosegue a Palermo nella storica sede di Palazzo Mazzarino con “Virtual- Multimedia- Photo Experience” (della Olympo Cdc Holding), un mondo variopinto sulla figura di Frida, che esplora il rapporto di amore, passione. Una proiezione a 360 gradi dell'artista messicana, arricchita di foto e documenti d’epoca sulla sua vita privata. Un viaggio immersivo in 3D e schemi in Led ed emozionale che traccia tutte le fasi della sua vita, il suo talento, gli umori, le sue ribellioni, il suo essere controcorrente, il suo amore infinito per Diego Rivera, le sue passioni, la sua fierezza e caparbietà di donna che combatte per affermare la sua identità e la sua autonomia umana e intellettuale.