La mostra, in collaborazione con l’Associazione culturale Montesanto del presidente Enzo Romagnoli è organizzata da Map Communication insieme alla Fondazione Anton Mario Filippetti ed è patrocinata dal Rotary di Civitanova Marche e dal Comune di Potenza Picena, L' evento si tiene nel contesto ed all’interno di una delle due collezioni al mondo, in cui sono esposte macchine fotografiche d’epoca della Kodak, l'altra e' a Toronto, grazie al certosino lavoro e alla passione dello stesso Enzo Romagnoli.
Alla fine del XIX secolo Parigi si lanciò in una corsa verso la modernità che non avrebbe più avuto fine. L’elettricità, i moderni mezzi di trasporto e le nuove forme di intrattenimento fecero della capitale francese un emblema dell’epoca felice che l’Europa visse prima del 1914. Nel 1900 apre al pubblico la metropolitana, che rivoluziona i trasporti pubblici. Nell’immagine, l’attuale ingresso della metro di pont Neuf, davanti al centro commerciale La Samaritaine, inaugurato nel 1869. A mano a mano che la città si ingrandiva e si popolava, cresceva la necessità di migliorare e intensificare i trasporti. Fu il progresso a permettere di venire incontro a un simile bisogno. L’elettricità che serviva per illuminare le strade venne impiegata per i mezzi di trasporto: il primo tram elettrico fu inaugurato nel 1898. I taxi cominciarono a girare per Parigi nel 1905, e dai 417 del 1906 si arrivò ai 7mila del 1914; la classe lavoratrice dovette accontentarsi degli omnibus a motore, che iniziarono a circolare nel 1906. Parte dei parigini accolse con trepidazione questi nuovi mezzi di trasporto e ciononostante, era pure preoccupata per gli effetti sulle persone dell’«alta velocità delle macchine», e temeva di essere investita o di fare incidenti. Al crepuscolo della Belle Époque, Parigi era comunque una città su ruote: l’omnibus a cavallo completò la sua ultima corsa nel 1913, lo stesso anno in cui il servizio di nettezza urbana cominciò a usare gli autofurgoni. Ma ci fu un mezzo, in particolare, che suscitò illusione, paura e perplessità: la metropolitana, le métro. Se molti parigini approfittavano dei momenti di ozio per uscire dalla città, sempre più stranieri giungevano a visitarla. Le esposizioni universali divennero la principale attrazione di Parigi: 23 milioni di persone parteciparono a quella del 1889, in cui venne aperta al pubblico la torre Eiffel, e 48 milioni a quella del 1900. Per far fronte a un turismo di tale mole, tra un’esposizione e l’altra furono ampliati hotel come il Ritz e le stazioni dei treni. Parigi allargava la sua fama come meta turistica.
La mostra vuole essere una raccolta storica fotografica che ci presenta in modo inedito la Parigi della Bella ‘Epoque”. La mostra è inserita nelle celebrazioni della stessa Fondazione Anton Mario Filippetti di cui ricorre il 70° dalla nascita. Da Ex Opera Pia a Fondazione, ma con lo spirito che l’ha sempre contraddistinto grazie al suo Benefattore ed è quello di andare a sostegno del territorio e di sostenere anche i soggetti meno abbienti per la parte scolastica. L'evento si tiene nel contesto ed all’interno di una delle due collezione al mondo, in cui sono esposte macchine fotografiche d’epoca della Kodak, grazie al certosino lavoro e alla passione dello stesso Enzo Romagnoli. In più si potra ammirare anche il Trittico restaurato di Paolo Bontulli da Percanestro del 1507.