Sul filo rosso dell’antico Libro dei mutamenti, I Ching, Astrid Fremin, Giorgio Racca e Lucio Maria Morra hanno sviluppato la propria opera artistica. Mutamenti è il punto di confluenza delle loro ricerche individuali.
L’impostazione di questa mostra, a cura di Silvana Peira, non è quella di una collettiva né di una tripersonale, ma di un’esposizione organica e unitaria incentrata sul tema, in cui le opere dei 3 artisti si fondono in un allestimento senza soluzione di continuità.
Astrid Fremin, scultrice, presenta 6 recenti sculture in pietra e raku di marcata ispirazione taoista, associate ognuna, per energia rappresentativa, ad un esagramma del Libro dei mutamenti.
Giorgio Racca, fotografo, presenta 8 opere fotografiche, composizioni a loro volta di 9 immagini ognuna, a rappresentare gli 8 trigrammi fondamentali.
Lucio Maria Morra, pittore, presenta una selezione di quadri, acrilico su tela, dalla serie di 64 opere integralmente dedicata al Libro dei mutamenti. Per l’autore la scelta di questo tema è legata al suo profondo interesse per il pensiero orientale, in generale, e per questo testo in particolare, che studia e consulta costantemente da oltre 40 anni.
I Ching (I King) è l’antico Libro dei mutamenti cinese, un corpus di testi sapienziali e divinatori di origini antichissime. Si tratta di una rappresentazione dinamica della realtà in cui la vera conoscenza emerge più che dalle situazioni in sé, dalle leggi che ne governano la costante trasformazione. Ogni possibile configurazione di eventi simultanei a livello macrocosmico, microcosmico e interiore viene sintetizzata graficamente da 64 esagrammi, cioè da tutte le combinazioni di 6 linee intere (il principio maschile, yang) o spezzate (il principio femminile, yin), in continuo mutamento. E’ un sistema che precorre la numerazione binaria comunemente utilizzata oggi dai computer, nonché i principi del calcolo combinatorio, e, come concetto, ha costituito un contributo chiave per definire nella psicologia moderna junghiana il principio di "sincronicità".