V’era a Capri, nella parte più selvaggia, più solitaria, più drammatica, in quella parte tutta volta a mezzogiorno e ad oriente, dove l’Isola da umana diventa feroce, dove la natura si esprime con una forza incomparabile, e crudele, un promontorio di straordinaria purezza di linee, avventato in mare come un artiglio di roccia…
Con queste parole, nel 1936, Curzio Malaparte, ospite a Capri, descriveva, dopo una passeggiata a Capo Masullo, l’ispirazione per la celebre Casa da me o Casa Malaparte.
Da sempre l'Isola di Capri affascina per la sua bellezza paesaggistica "selvaggia e solitaria". La Fondazione Capri, in occasione della XIII edizione del Festival di Fotografia a Capri, ha scelto di raccogliere nella mostra La fotografia a Capri, una storia di sguardi, a cura di Denis Curti, fondatore di Still e direttore artistico de la Casa dei Tre Oci a Venezia, tutti i grandi fotografi ed una selezione delle loro produzioni che nel corso degli anni la Fondazione ha commissionato.
L’esposizione, negli spazi rivitalizzati della Certosa di San Giacomo, si pone l’obiettivo di ricostruire una memoria visiva dell'isola realizzata nell’arco di un decennio con particolare attenzione a tematiche come il paesaggio, l’architettura, il turismo, la storia, l’archeologia, gli abitanti e la vita quotidiana.
Il percorso presenta una trentina di opere quasi tutte di grande formato e rende omaggio a Giovanni Gastel, prematuramente scomparso, con il suo progetto site specific del 2014 dedicato agli abitanti dell’isola, ispirato dalla mitica produzione Uomini del Ventunesimo secolo di August Sander alla fine degli anni 30'. "Ritratto di un'isola" costituisce un vero e proprio catalogo di umanità a cielo aperto, una commovente testimonianza di appartenenza ai luoghi che apre una finestra sulla realtà delle donne e degli uomini che vi abitano.
Nel tempo infatti l'isola ha accolto, con la formula della residenza artistica, artisti come Maurizio Galimberti che con "Mediterraneo - un'antologia per Immagini" è presente con tre serie, inverno, primavera, estate, in cui prevale la bellezza esclusiva della natura, in materiale Polaroid di grande formato e con la tecnica dei mosaici. Gli scatti di Francesco Jodice, con Suggestioni Capresi. 100 anni dopo Diefenbach, sono ispirati alla tensione dei quadri dell'artista tedesco in occasione del centenario dalla sua morte, conservati nella Certosa, con giochi di luce e fondali scuri. In Mare nostrum. Fotografie di Ferdinando Scianna e Irene Kung i suggestivi ritratti in bianco e nero del primo fotografo italiano entrato a far parte dell'agenzia Magnum si intrecciano con le poetiche e incisive visioni fotografiche della Kung.
Ed ancora in mostra le opere fotografiche di Olivio Barbieri, Massimo Siragusa, Lorenzo Cicconi Massi Luca Campigotto, e Raffaella Mariniello.
Da anni la Fondazione Capri si impegna, attraverso una puntuale progettualità fotografica, a rinnovare l’immagine e la percezione dell’isola, per affrancarla dalle stereotipate visioni degli anni 60/70.
La mostra si presenta come un prezioso mosaico, che ripercorre grazie ai diversi punti di vista che l'hanno attraversata, lo spirito di un luogo che ha saputo portare nella contemporaneità una memoria antica. Le vertigini dei paesaggi mozzafiato e la poesia degli ambienti naturali dialogano con le visioni più contemporanee e metafisiche.
Parte delle immagini esposte hanno dato vita anche a una mostra itinerante, Capri Trend, che nel 2014 ha toccato cinque città nel mondo: Baku, Johannesburg, Istanbul, Hamilton e Città del Messico.