David Hockney A Bigger Exhibition è il più grande spettacolo nella storia del de Young e arriva sulla scia di una mostra di successo presso la Royal Academy of Arts di Londra. Un’esposizione in scala monumentale, che percorre gli anni dal 2002 al 2013, una raccolta di opere che testimonia al meglio la carriera e l’instancabile produttività di Hockney che, a 76 anni, è l’artista vivente più famoso della Gran Bretagna.
Nato in Inghilterra nel 1937, ha affinato le sue capacità nel corso dei decenni nella pittura così come nella grafica, nella scenografia e nella fotografia affermandosi come uno dei più importanti artisti viventi oltre che come personaggio chiave nel movimento Pop Art degli anni '60. Rinomato per l’uso avanguardistico di molteplici mezzi espressivi, David Hockney presenta al de Young all’incirca 300 opere, disposte in due piani, che abitano all’incirca 2.000 metri quadrati di spazio espositivo: sono ritratti, paesaggi, film digitali tutti pensati e prodotti grazie all’utilizzo delle più svariate forme espressive: dalla pittura al carboncino, dal ritratto in photoshop ai film cubisti, fino alle opere create utilizzando l’iPhone e l’iPad.
L’andamento della mostra, organizzata prevalentemente in ordine cronologico, mantiene lo spettatore in uno stato di attenzione costante, impossibile non cedere agli stimoli e ai forti impatti visivi, le opere, la maggior parte in scala monumentale, sono collocate in stanze tematiche di contrasto. La mostra si apre con una serie di acquerelli raffiguranti autoritratti, ritratti, nature morte e vedute dalle finestre. I ritratti di Hockney presentano allo spettatore amici, familiari e colleghi; ama dipingere le persone che conosce bene, anche più volte, in modo da catturare negli anni i cambiamenti di personalità e dei tratti del volto. Le emozioni certamente più tenere si percepiscono nei ritratti dei familiari. Spicca nella prima sala il suo Autoritratto con bretelle rosse che mostra lo sguardo penetrante e attento dell’artista pronto a scrutare lo spettatore e a cogliere la personalità di chi guarda.
Ma il più grande interesse di Hockney è come la tecnologia abbia permesso agli artisti di sperimentare nuove prospettive e creare così nuovi modi di considerare il mondo che li circonda. Se Jan van Eyck usa specchi convessi per creare un campo visivo più ampio sulla tela (ricordiamo il celebre specchio posto alle spalle dei coniugi Arnolfini datato 1434), Hockney si rivolge al suo equivalente moderno: la videocamera. Nove schermi a Led accorpati insieme mostrano i filmati della stessa strada di campagna nel susseguirsi delle quattro stagioni. Il risultato è un video collage sincronizzato nei tempi, ma visivamente non allineato. Usando per ogni schermo una prospettiva differente l’occhio è costretto a eseguire una sorta di scansione sull’opera. Lo scopo è quello di rendere protagonista attivo lo spettatore dando una maggiore possibilità di narrazione.
Ferma al centro della sala posso girare su me stessa e provare un senso di vertigine. Mi chiedo come l’artista abbia scelto lo scorcio da dipingere e quale sia stato il suo stato d’animo nell’aspettare di completare la serie in simbiosi con il cambio delle stagioni. Un lavoro che mi affascina particolarmente e denota una profonda passione per il dettaglio e per la sintesi allo stesso momento. All’incirca la metà delle opere in mostra disposte su tre sale del de Young sono state prodotte grazie all’utilizzo dell’Iphone e dell’Ipad e questa sezione rappresenta, a mio avviso, quella di maggior interesse e seduzione.
A partire dal 2009, Hockney inizia a sperimentare l’iPhone per rendere fiori, albe e tramonti, paesaggi, ritratti e molto altro ancora che invia via email agli amici di tutto il mondo. L’anno successivo inizia a disegnare su Ipad, prima raffigurando il paesaggio di East Yorkshire in Inghilterra e nel 2011 quello del Parco Nazionale di Yosemite nel nord della California. Hockney, ricordiamo, vive oltre 25 anni in California mantenendo due residenze una a Los Angeles a l’altra a Hollywood. Con l’Ipad il suo dito indice diventa il pennello che, strisciando sul touch screen, crea paesaggi vibranti e boschi incantati. I disegni iPad stampati su sei pannelli di grandi dimensioni formano la serie Bigger Yosemite, un’opera maestosa che rapisce la fantasia dello spettatore.
Una sezione della mostra è riservata a proiezioni dei "film cubisti", tra cui uno deliziosamente comico di giocolieri girato con telecamere multiple. Questi sono realizzati con ben 18 macchine fotografiche digitali separate, montate e registrate in maniera simultanea. Hockney si confronta con la stessa sfida affrontata prima da Picasso: visualizzare molteplici prospettive in una singola opera d'arte. La mostra si chiude con un'installazione di The Great Wall esposta per la prima volta, una disposizione di stampe a colori scelte da centinaia di dipinti degli anni 1200-1900. Le stampe sono organizzate cronologicamente su un asse orizzontale e geograficamente su un asse verticale. Hockney riconosce nel 1420 il momento in cui appare nel lavoro degli artisti una qualità fotografica e quindi la probabilità che si siano utilizzati dispositivi ottici. The Great Wall è un'indagine visiva di sette secoli che è alla base del suo libro segreto sulla conoscenza dal titolo Secret Knowledge: Rediscovering the Lost Techniques of the Old Masters.
David Hockney A Bigger Exhibition si dimostra essere, oltre che la maggiore raccolta di opere in esposizione per Hockney e per il de Young, un’occasione unica per incontrare e conoscere un artista che nonostante la sua età anagrafica è più giovane dei giovani; questa mostra crea indubbiamente un momento di grande riflessione sulla bellezza dell’opera e sul rapporto di continuo scambio che intercorre tra la tecnologia e l’arte.
de Young Museum
David Hockney a Bigger Exhibition
26 Ottobre 2013 - 20 gennaio 2014
Golden Gate Park
50 Hagiwara Tea Garden Drive
San Francisco CA 94118
Tel.+ 415.750.3600
Il prossimo appuntamento è per il 21 Gennaio 2014.